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Dopo tre anni di dibattimento, arriva domani al suo atto finale uno dei processi più importanti di questo scorcio di vita politica italiana. A Palermo, in giornata, i giudici dovranno stabilire se Matteo Salvini è colpevole o meno dei reati di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio per aver negato, quando era ministro dell'Interno, lo sbarco di 147 migranti sulla nave dell’ong Open Arms.
La posta in gioco, evidentemente, in questo lasso di tempo non è mai stata circoscritta all'aspetto giuridico-processuale, trasformandosi ben presto in una questione politica che ha investito il piano delle politiche migratorie del centrodestra e della contrapposizione tra destra e sinistra a livello continentale. Tanto che, man mano che la sentenza si avvicinava, soprattutto in coincidenza della richiesta dell'accusa di sei anni di reclusione, attorno al segretario leghista si è raccolto un circuito di solidarietà che ha compreso, oltre ai suoi alleati in Italia (a partire dalla premier Giorgia Meloni) tutti i principali leader sovranisti internazionali.
Per il leader ungherese Viktor Orban Salvini è “un eroe”, e la kermesse di Pontida dello scorso ottobre si è svolta con lo slogan “colpevole per aver difeso i confini”. Se veramente sarà ritenuto colpevole, il segretario del Carroccio ha già fatto sapere che non si dimetterà, e ovviamente impugnerà la sentenza. Ogni conseguenza per le cariche di senatore e ministro ricoperte da Salvini (compresa la decadenza) sarà da valutare in ogni caso dopo l'eventuale pronunciamento della Cassazione, ma l'impatto della sentenza di primo grado sul dibattito politico generale e anche su quelle interne alla Lega potrebbe essere deflagrante.
Il numero 2 di via Bellerio, Andrea Crippa, ha già fatto sapere che in caso di condanna «ci sarà una grande mobilitazione» da parte dei militanti del Carroccio. Oggi, non a caso, Salvini ha passato la giornata a Bruxelles, dove era già da mercoledì sera, e ha incontrato i principali esponenti dei leader del gruppo dei Patrioti, del quale fa parte la delegazione leghista, in vista del vertice Ue.
In favore d'obiettivo, tutti i big dell'eurodestra hanno posato con la maglietta che raffigura il segretario leghista come un ricercato del far west, con la scritta “colpevole di aver difeso l'Italia”. «Porterò con me», ha detto, «la loro solidarietà a Palermo. Non li ho invitati a venire a Palermo, è l'ultimo venerdì prima di Natale, saranno giustamente impegnati in famiglia come avrei voluto essere io e invece io vado a Palermo», ha concluso, «curioso e determinato».
Nel corso dell'incontro Salvini ha citato Ezra Pound: «Se un uomo non è disposto a correre un rischio per le sue idee, o non valgono niente le sue idee o non vale niente lui». »Mi auguro che ci sia un giudice in Sicilia che applichi la legge nel giusto modo e sono convinto che Salvini debba essere assolto», ha dichiarato il segretario di FI Antonio Tajani, mentre Giorgia Meloni aveva già espresso vicinanza al leader leghisya in Parlamento, tra gli applausi del centrodestra. Non poteva mancare la solidarietà, tra gli altri, di Elon Musk, che già aveva attaccato i giudici italiani sollevando numerose polemiche. «È assurdo», ha scritto su X, «che Salvini venga processato per aver difeso l’Italia!».