Contro Le Pen e contro l'escalation militare, per il salario minimo e il reddito di cittadinanza. Giuseppe Conte approfitta del congresso di Articolo 1 per spazzare il campo dalle ambiguità che negli scorsi giorni avevano irritato e inquietato il "fronte progressista". Soprattutto dopo quell'esistenza tra Le Pen e Macron che aveva riportato le lancette del Movimento 5 Stelle all'epoca del "né di destra, né di sinistra". «Trovo assolutamente vergognoso il tentativo di attribuire al Movimento 5 stelle una simpatia lepenista», dice il leader grillino. «E trovo assolutamente indegno che pur da una premessa subito fatta che le nostre politiche e le nostre soluzioni sono assolutamente distanti da forze di tale ispirazione, ci sia stata questa attribuzione nel dibattito pubblico al sottoscritto e alla mia comunità politica, quando invece il nostro orizzonte progressista è così esigente che anche alcune posizioni assunte pubblicamente da En marche in materia di giustizia sociale e transizione ecologica noi le troviamo fin troppo prudenti».  Le urgenze, per Conte, in questo momento sono altre: «Abbiamo bisogno di rendere strutturali investimenti sul green, sulla sanità, sullistruzione. Noi dobbiamo cercare di riporre impegno e attenzione alla emergenza abitativa, al dissesto idrogeologico: il Ponte Morandi lo abbiamo dimenticato fino a nuova tragedia. Cè una strada per essere progressisti insieme. Abbiamo già sperimentato questa strada durante un periodo fra i più bui della nostra storia, durante il Conte II», dice l'ex premier. E proprio per proseguire il percorso fatto insieme, Conte propone un'agenda di sinistra ai compagni di strada di Articolo 1: «Sui giornali in molti si esercitano nel dare patenti varie, nel dire chi sono le forze progressiste e quelle che non sono progressiste. Le forze politiche progressiste, oggi lo voglio dire con forza, in questo momento di grande sofferenza economica e sociale devono dare voce a chi non conta e a chi non ha possibilità di farsi sentire», insiste l'avvocato. «Ci sono quattro milioni e mezzo di lavoratori che hanno paghe da fame. In quei quattro milioni e mezzo ci sono soprattutto giovani e donne. Allora, approviamo questo salario minimo. Cè una proposta del M5s in Parlamento, giace lì da tempo, ogni giorni che passa è uno schiaffo a chi percepisce queste paghe che non consentono una esistenza dignitosa. Dico a voi: uniamoci in questa battaglia. In Francia, Germania e Spagna hanno innalzato la soglia del salario minimo, lo possiamo fare, non siamo inferiori a nessuno». Ma non solo. Per tutelare le fasce più esposte della popolazione, Conte ribadisce l'importanza del reddito di cittadinanza, non barattatile con altri investimenti: «Una forza progressista non è certo quella che propone di togliere il reddito di cittadinanza per investire in armi». E a questo proposito, il leader 5S chiarisce: «Non siamo disponibili a una escalation militare. Lunica escalation che vogliamo è quella diplomatica. Non possiamo rassegnarci a carneficine protratte nel cuore dellEuropa, nè pensare di fornire armamenti sempre più pesanti e sempre più offensivi». LItalia non deve cedere «alla cultura del rimorchio, dellandare al rimorchio della Nato. LItalia deve farsi sentire e lavorare per una svolta positiva, con il ritiro delle truppe russe e il riconoscimento dellautodeterminazione della popolazione ucraina».