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Pro-Palestinian demonstrators gather in front of the Colosseum in Rome, Thursday, Oct. 2, 2025, to protest after a Gaza-bound aid flotilla was intercepted by Israeli Defense Forces in the Mediterranean Sea on Wednesday. (AP Photo/Gregorio Borgia)
È «illegittimo» lo sciopero generale proclamato per domani dai sindacati in solidarietà alla Flotilla. Lo dice la Commissione di garanzia sugli scioperi, spiegando che la protesta è stata indetta in violazione dell’obbligo legale di preavviso. Il Garante inoltre «ha ritenuto inconferente il richiamo dei sindacati proclamanti all’art. 2, comma 7, che prevede la possibilità di effettuare scioperi senza preavviso solo nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori».
L’Autorità di garanzia ha quindi inviato un’indicazione immediata alle organizzazioni sindacali, ricordando che «il mancato adeguamento comporta, tra l’altro, l’apertura di un procedimento di valutazione del comportamento».
«Il nostro sciopero è pienamente legittimo perché noi l’abbiamo fatto rispettando la legge 146 che prevede che di fronte a violazioni costituzionali, la messa in discussione della salute e sicurezza dei lavoratori c’è la possibilità di fare lo sciopero senza il preavviso», è la replica del segretario generale della Cgil Maurizio Landini. Resta quindi confermata la protesta di domani e, fa sapere il leader sindacale, «impugniamo la delibera della Commissione e se questa dovesse comportare verso l’organizzazione sindacale delle sanzioni siamo pronti a impugnare anche quelle».
Cosa dice la normativa
Il diritto allo sciopero in Italia è regolato dalla legge 146 del 12 giugno 1990, “Norme sull’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati. Istituzione della Commissione di garanzia dell’attuazione della legge”.
La norma a cui si appellano Cgil, Usb e gli altri proponenti della mobilitazione di domani è quella del comma 7 dell’articolo 2 del testo, che recita: «Le disposizioni del presente articolo in tema di preavviso minimo e di indicazione della durata non si applicano nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori». In una conferenza stampa tenuta ieri alla Camera, Landini ha spiegato che i protagonisti della Flotilla «stanno agendo per difendere i diritti costituzionali» e che si tratta di «lavoratori e lavoratrici che hanno preso permessi e aspettative per essere lì, e che abbiamo il dovere di difendere».
Per Guido Dutriaio, dell’esecutivo nazionale di Usb, «l’assenza di intervento nei confronti di un genocidio si configura come complicità, è un governo che sta violando la Costituzione. Queste sono le fondamenta di uno sciopero senza preavviso pienamente riconosciuto dalla legge 146 che la Commissione di garanzia dimostra di non conoscere».
Lunedì in una nota la commissione di Garanzia sugli Scioperi aveva già spiegato che «con riferimento a preannunciati scioperi generali senza preavviso da parte di diverse organizzazioni sindacali, la Commissione di garanzia ricorda che lo sciopero (diritto tutelato dalla nostra Costituzione), nell’ambito dei servizi pubblici essenziali, deve rispettare precise regole previste dalla legge 146 del 1990, a tutela dei diritti costituzionali dei cittadini utenti, tra cui l’obbligo di preavviso, tranne che “nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori”, circostanze che, come il Garante ha già avuto modo di precisare nelle recenti proclamazioni di scioperi generali a sostegno di Gaza, non sono ravvisabili nel caso di specie. Proclamare scioperi senza queste caratteristiche equivarrebbe a porsi in una situazione di illegittimità e con azioni contrarie al dettato (e allo spirito) della legge 146. Ci attendiamo pertanto che ogni possibile azione di sciopero tenga conto dei limiti suddetti e come Commissione vigileremo attentamente, nell’ambito delle nostre prerogative, affinché non vengano violati diritti essenziali della persona».