«La donazione deve essere fatta per atto pubblico» redatto da un notaio a pena di nullità. Nuove nubi si addensano in casa M5S dove una ventina di parlamentari contesta al capo politico, la legittimità del conto corrente intestato a Luigi Di Maio e ai due capigruppo di Camera e Senato Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli su cui ogni mese vengono versati i circa 2mila euro sottratti allo stipendio dei parlamentari grillini. La cifra, infatti, non può essere considerata una donazione di «modico valore», contestano.