«Il mio rilievo è che se adesso la Regione Calabria si trova con un facente funzione e un presidente del Consiglio regionale arrestato con accuse gravi, ebbene, l’elettore calabrese, e questo vale anche per me, non deve stupirsi e lamentarsi, perché non era imprevedibile quello che è successo».  Nicola Morra, ospite di Mezz’ora in più su Rai 3, torna sul "luogo del delitto" delle polemiche scatenate dalle sue parole su Jole Santelli e ribadisce il concetto: «La stessa compianta Santelli ha rilasciato interviste in cui ha affrontato lei stessa la questione della malattia a dimostrazione del fatto che tutti conoscevano. È diritto delle persone deboli candidarsi, io dico che il voto in questi casi è condizionato», rimarca Morra. Che però non ha intenzione di finire sotto "interrogatorio" davanti a Lucia Annunziata: «Io sono venuti qui» per chiudere un episodio «ma se dobbiamo tornare al processo a Morra, non ci sto». «Come ho detto nel mio intervento in Aula, ho fatto capire, magari con parole che non sono risultate felici per tanti per cui mi posso anche scusare con chi ha sperimentato sofferenze per la malattia, che un popolo deve assumersi le responsabilità delle scelte che fa. In un momento in cui le cose non vanno bene in Calabria, ho richiamato i calabresi alle loro responsabilità», spiega il presidente della commissione parlamentare Antimafia, che prima di entrare in studio riceve le scuse ufficiale della Rai per averlo censurato il 20 novembre scorso. «La Rai si scusa» per le modalità con cui è stata rinviata la partecipazione di Nicola Morra alla trasmissione Titolo V,  si legge su un comunicato di Viale Mazzini recitato in diretta da Annunziata, «errori dovuti alla concitazione di quelle ore», aggiunge Morra. Immediata la replica di Forza Italia, il partito della presidente scomparsa. «Invece di scusarsi, Morra ogni volta che parla aggrava la sua situazione, e oggi ha ripetuto in tv le sue incredibili e offensive argomentazioni contro la candidatura di Jole Santelli alle ultime regionali in Calabria», dice in una nota la presidente dei senatori azzurri Anna Maria Bernini. «Nessuno è evidentemente in grado di farlo tornare alla ragione, e dunque oggi più che mai per Forza Italia resta impossibile avere qualsiasi tipo di interlocuzione con un presidente dell’Antimafia totalmente incompatibile col delicato ruolo che ricopre. È del tutto comprensibile che un personaggio autorevole come l’ex pm Carlo Nordio abbia annunciato le sue dimissioni da consulente della commissione motivandole proprio con la posizione assunta da Morra nei confronti della compianta governatrice Santelli. A questo punto, solo un nuovo presidente può riportare la necessaria serenità ai lavori di una commissione così importante», aggiunge.