Prima la spinta alla candidatura di Roma per l’Expo 2030, poi l’incontro con il presidente francese Emmanuel Macron. Ed è stato proprio quest’ultimo incontro il fulcro della giornata parigina, ieri, della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Nel bilaterale si è parlato di migranti, Ucraina e scambi commerciali tra Italia e Francia, dopo mesi di attriti e incomprensioni spesso dovuti a uscite indiscrete da parte di esponenti dei due governi. «Voglio ringraziare il presidente Macron per l’accoglienza - ha detto Meloni nel punto stampa con i giornalisti seguito al faccia a faccia - È un'occasione molto importante: Italia e Francia sono due nazioni collegate, centrali, protagoniste in Europa che hanno bisogno di dialogare perché molti e convergenti sono gli interessi comuni». Per questo ha aggiunto, «è fondamentale che Roma e Parigi lavorino insieme a livello bilaterale e multilaterale».

Su cosa? In primis sul tema dell’immigrazione, principale terreno di scontro dialettico nelle scorse settimane con il ministro dell’Interno transalpino Gerald Darmanin che arrivato a definire «disumana» la strategia del governo italiano sui migranti. «A fine mese ci sarà un importante Consiglio europeo e siamo d’accordo che si debbano fare passi avanti concreti rispetto a una visione che abbiamo già messo nero su bianco, cioè la difesa della dimensione esterna, e il superamento della diatriba tra movimenti prima e secondari», ha sottolineato Meloni. Che ha poi usato parole ancora più forti quando ha parlato della necessità di «stroncare la rete dei trafficanti di vite umane e evitare che la selezione all'ingresso sia fatta da una reti di criminali» perché «non possiamo continuare a consentire lo schiavismo del terzo millennio» garantendo «il diritto a non emigrare».

Il secondo punto fondamentale dell’incontro tra Meloni e Macron è stato il sostegno, garantito da entrambe le parti, all’Ucraina. «Come europei ed alleati dobbiamo sostenere insieme il popolo ucraino dal punto di vista umanitario ma anche militare - ha detto Macron rivolto a Meloni - Voglio ringraziarla per la chiarezza del suo sostegno e dobbiamo continuare affinché la controffensiva che è stata lanciata poco tempo fa sia efficace». Roma e Parigi condividono la costruzione del sistema missilistico aria terra Samp- T, oggi operativo in Ucraina, definito dalla presidente del Consiglio «un sistema fondamentale per difendere civili e persone innocenti». Italia e Francia devono «essere fiere», ha detto Meloni «di aver lavorato così alacremente affinché si potesse offrire questo strumento nel minor tempo possibile».

Poche ore prima l’inquilina di palazzo Chigi aveva tirato la volata alla candidatura di Roma a Expo 2030 dal Palais des Congrès d’Issy, dove si teneva la penultima Assemblea Generale del Bureau International des Expositions (BIE) prima del voto di novembre che deciderà la città prescelta per l’Expo 2030. «Credo che la carta vincente di Roma sia che può conciliare tradizione e innovazione - ha detto rivolta ai delegati - Scegliete Roma: portiamo insieme la storia nel futuro». Oggi il bilaterale con il presidente brasiliano Lula, arrivato ieri a Roma per una due giorni di incontri istituzionali.