«Ritengo contrario all'interesse nazionale accelerare la ratifica del trattato di riforma del Mes mentre il governo è impegnato nel negoziato decisivo per la modifica del Patto di stabilità e il completamento dell'Unione bancaria». Giorgia Meloni lo ribadisce in un'intervista al Corriere della Sera. «Se abbiamo presentato una questione sospensiva alla richiesta delle opposizioni di ratifica immediata - spiega il presidente del Consiglio - è perché questi strumenti vanno visti insieme. Chi oggi chiede la ratifica - sottolinea - non sta facendo l'interesse italiano».

Il salario minimo

«Non sono convinta che al salario minimo si possa arrivare per legge e l'approccio del governo va nella direzione di favorire una contrattazione collettiva sempre più  virtuosa, investire sul welfare aziendale, agire su agevolazioni fiscali e contributive, stimolare i rinnovi contrattuali» dice Giorgia Meloni. «Il tavolo con le parti sociali è sempre aperto e noi ci confrontiamo con tutti, senza preclusioni», ribadisce. Meloni tiene anche a evidenziare che «l'occupazione sta facendo registrare numeri record, anche grazie alle misure che abbiamo adottato. Naturalmente la condizione dei lavoratori, soprattutto giovani che percepiscono retribuzioni non decorose, non solo ci preoccupa, ma ci ha già spinto a intervenire sul cuneo fiscale e a incentivare le imprese che assumono under 36 e “neet”».

Il caso Francia

«Voglio esprimere la mia vicinanza e solidarietà al popolo francese per le inaccettabili violenze di questi giorni. Le immagini che arrivano dalla Francia da un lato rischiano di rendere il tema ancora più critico, dall'altro mi auguro aumentino la consapevolezza sulla posta in gioco. Soltanto un'immigrazione gestita e regolare puo' generare integrazione. L'alternativa è la separazione e la radicalizzazione delle terze e quarte generazioni» aggiunge Giorgia Meloni, in un passaggio, dedicato alle violenze in Francia dopo il caso Nahel, della sua intervista al Corriere della Sera.

Unione Europea

«Non ci sono trattative in corso», assicura. Giorgia Meloni guarda però alle alleanze tra le grandi famiglie politiche europee osservando, nella sua intervista al Corriere della Sera, che «di certo cresce la consapevolezza che l'accordo innaturale tra Popolari e Socialisti non sia più adeguato alle sfide che l'Europa sta affrontando». «Da qui al 9 giugno 2024 ci saranno elezioni nazionali importanti. In Spagna, dove si vota a luglio, è possibile un governo di centrodestra con Popolari e conservatori, dopo che in Italia, Svezia e Finlandia si sono imposti governi di centrodestra», aggiunge il presidente del Consiglio. «Intanto a Bruxelles sui singoli provvedimenti si creano alleanze allargate alternative alla sinistra. E' una fase stimolante - dice ancora - i conservatori e l'Italia possono giocare un ruolo centrale».

Le polemiche su Daniela Santanché

«Non sono preoccupata. Daniela Santanché sta lavorando molto bene e i risultati lo dimostrano. Ha deciso di riferire in Aula per spiegare al meglio la sua posizione. Una scelta di trasparenza e serietà che non era scontata e dimostra la sua buonafede» conclude la premier Giorgia Meloni.