«Credo che la decisione del sottosegretario Sgarbi di dimettersi sia corretta. Io aspetto di incontrarlo a Roma per accogliere quelle dimissioni. Ha chiesto che tutti gli altri ministri e i sottosegretari si sottopongano allo stesso trattamento di verifica? Quando ci verrà chiesto, come abbiamo fatto con Sgarbi, però adesso se posso dire una cosa io ho atteso ad avere degli elementi oggettivi, per cui mi auguro che Sgarbi, che ha potuto contare su un governo che attendeva degli elementi oggettivi, oggi non si aspetti che quello stesso governo decida per altri con elementi che non sono oggettivi, perché sarebbe obiettivamente un pò eccessivo». Così la premier Giorgia Meloni in un punto stampa al termine del bilaterale a Tokyo col primo ministro giapponese Fumio Kishida.

 «Ho detto quello che penso, dopo il pronunciamento dell’Antitrust mi pare che Sgarbi si sia reso conto che la scelta corretta era quella delle dimissioni e quindi accolgo le dimissioni», conclude la premier parlando della vicenda che coinvolge l’ormai dimissionario sottosegretario alla Cultura. Il quale aveva indirizzato alla premier una lettera pubblica sul Corriere della Sera per sottolineare che l’indagine dell’Antitrust sul conflitto di interessi dovrebbe riguardare «tutte le istituzioni, con gli stessi criteri». 

«Sono felice che il Presidente abbia ritenuto corrette le mie dimissioni che confermo e che attendo di consegnarle personalmente», spiega Sgarbi in una nota dopo le dichiarazioni di Meloni. «Condivido - prosegue - tutto quello che ha detto, ma sottolineo che l’indagine dell’Antitrust su di me è partita da lettere anonime, e fatico a credere che questo non possa avvenire per altri membri del Governo, esponendoci a una mattanza di delazioni. Non ho mai pensato di non dimettermi, come ho dichiarato, ma ho posto il problema procedurale del ricorso al Tar previsto nella stessa delibera dell’Agcom. Per questo sono felice d’incontrare al più presto il premier, per valutare la compatibilità fra le mie dimissioni e il mio ricorso, nelle more del quale sarebbe forse più pertinente l’autosospensione». «In ogni caso confermo - conclude Sgarbi - le mie dimissioni indipendentemente dall’esito del ricorso al Tar, come scelta volontaria ed esistenziale, ma sottolineo che la delibera dell’Antitrust può essere invalidata dalla sentenza del Tar».