Si è concluso con la conferenza stampa della presidente del Consiglio Giorgia Meloni il G7 a Borgo Egnazia, dopo che già ieri sera i leader avevano firmato la dichiarazione finale. È stato un G7 denso di incontri, con tensione sui diritti tra Meloni e Macron ma anche di momenti storici, come la firma per il prestito da 50 miliardi di dollari all’Ucraina e la presenza, per la prima volta a un G7, del Papa.
Un G7 che stato definito «un successo» dalla stessa Meloni che ha ringraziato la sua sherpa Elisabetta Belloni e tutta la squadra che ha porta avanti «negoziati alto complessi». Il G7, ha aggiunto la presidente del Consiglio, «non è una fortezza che deve difendersi da qualcosa o da qualcuno, ma un'offerta di valori». Meloni ha poi ribadito l’importanza di «smontare la narrazione di un Occidente contro il resto del mondo e credo che questo approccio sia confermato».

L’inquilina di palazzo Chigi ha poi definito «storica» la visita del Papa, ringraziandolo «per questo regalo prezioso e per averci dato il suo punto di vista sull’Intelligenza artificiale e anche per il rispetto rimanendo per oltre 3 ore ad ascoltare gli interventi dei leader». Sostegno è stato poi espresso al piano Usa per una regia in Medioriente, che tuttavia non è stato ancora accettato in toto da Hamas e Israele, e «impegno concreto» per l’Africa, in attesa degli sviluppi del piano Mattei. «Credo che se noi colpiamo al cuore le organizzazioni criminali seguendo i proventi dei traffici, possiamo fare la differenza nella nostra capacità di combattere gli schiavisti del terzo millennio», ha detto Meloni tornando sul tema migranti e parlando poi di impegno «rafforzato» sull’Ucraina per «aiutare la nazione aggredita a guardare il futuro».
Ma la conferenza stampa ha dato modo di toccare anche temi nazionali, dalle rissa in Parlamento all’aborto. «Ho detto mille volte che non intendo modificare la legge 194, che intendo applicare in tutte le sue parti: è una legge fatta molto bene, la ritengo molto equilibrata», ha detto la presidente del Consiglio aggiungendo che «in due anni l'Italia non ha fatto passi indietro sui diritti Lgbt». La bagarre dell’altro giorno alla Camera «non ha rovinato il G7», ha aggiunto, invitando gli esponenti della maggioranza «a non reagire alle provocazioni delle opposizioni».
Poche ore prima Meloni aveva avuto una serie di bilaterali tra i quali quello con il premier del Canada, Justin Trudeau, con il quale ha adottato, come concordato in occasione del loro precedente incontro di marzo a Toronto, un Piano d’Azione per la cooperazione rafforzata tra Italia e Canada. Tale intesa, si sottolinea, «riflette l’impegno a collaborare nell’affrontare insieme le sfide globali promuovendo la prosperità sostenibile, la stabilità internazionale e un ordine internazionale basato sulle regole».
Poi faccia a faccia con il presidente dell’Ageria Abdelmadjid Tebboune. Al centro della conversazione, si sottolinea «lo stato di avanzamento dei progetti nell’ambito del Piano Mattei per l’Africa nel settore agricolo e della formazione professionale, nonché l’impegno congiunto nel quadro del Processo di Roma su migrazioni e sviluppo. In tale ambito, è in via di adozione il progetto di agricoltura sostenibile che coinvolgerà il Gruppo agroindustriale italiano controllato da Bonifiche Ferraresi SpA per la concessione strategica di circa 36.000 ettari da sviluppare con attività agro-industriali in collaborazione con i partner algerini. Il più grande investimento in agricoltura sostenibile fatto sinora dall’Italia nella sponda sud del Mediterraneo».
E ancora colloquio con il presidente della Banca africana di Sviluppo (Afdb), Akinwumi Adesina e con il presidente della Banca Mondiale Ajay Banga Lo scambio di vedute, riferisce Palazzo Chigi, «si è incentrato sulle prospettive della collaborazione con particolare riferimento alle sinergie con il Piano Mattei per l’Africa, come emerso nel corso dell’evento collaterale sulla Partnership for Global Infrastructure and Investment (Pgii) al quale il presidente Banga ha preso parte».
Infine, Meloni ha incontrato il presidente brasiliano Lula, e il colloquio «ha fatto emergere la comune volontà di dare continuità ai risultati del Vertice G7 di Borgo Egnazia in vista del Summit G20 di Rio de Janeiro, in una prospettiva di sinergia tra le due presidenze, a partire dai temi dello sviluppo dell’Africa, dell’intelligenza artificiale, della transizione energetica e della sicurezza alimentare. In conclusione dell’incontro, nel ricordare la storica presenza della Comunità italiana in Brasile, i due presidenti hanno ribadito l’importanza di approfondire i rapporti economici tra le due Nazioni in settori strategici quale quello infrastrutturale ed energetico dandosi appuntamento al G20 di Rio».