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Era passato un anno e mezzo dal primo vertice Italia-Africa, organizzato a Roma in apertura della presidenza italiana nel G7, e la premier Giorgia Meloni e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen sono tornate oggi a incontrare i leader di diverse nazioni africane.
«Abbiamo costruito un percorso che ci porta oggi a risultati concreti e significativi - ha esordito Meloni -. Gli accordi firmati adesso valgono 1,2 miliardi di euro di impegni concreti. Consolidiamo un modello che è partito dall'ascolto e si è tradotto in strumenti operativi, in risorse mobilitate, in nuove opportunità anche per le nostre imprese, incluse quelle medie e piccole». Inoltre, annuncia la presidente del Consiglio, «stiamo lavorando a un'iniziativa concreta per affrontare la questione del debito delle nazioni africane, tema centrale per lo sviluppo del continente che, se non affrontato adeguatamente, rischia di vanificare tutti gli altri sforzi».
La premier a luglio ha in programma un viaggio in alcuni Paesi africani, sulla scia di un approccio che Meloni ha definito in maniera netta: «rispetto, responsabilità, visione», ha assicurato la presidente del Consiglio, parlando di un cambio di metodo nei rapporti tra l'Europa e il continente africano a cui l'Italia ha dato una svolta: «Crediamo che l'Africa sia un continente nel quale si gioca il nostro futuro. Crediamo che rafforzarla significhi rafforzare anche l'Europa, costruire insieme le condizioni per una stabilità comune», ha concluso.
«Siamo qui per riaffermare il nostro forte impegno e partenariato con l'Africa e vorrei ringraziare l'Italia per aver posto la collaborazione con l'Africa al centro delle nostre azioni – ha detto invece von der Leyen – Il piano Mattei è proprio un esempio perfetto del modo in cui insieme possiamo dare forma al Global Gateway. È un programma di investimenti dell'Ue di 300 miliardi di euro di cui 150 miliardi che vanno dedicati all'Africa».
Il summit è iniziato attorno alle 11: Meloni e Von der Leyen hanno accolto i leader africani e le delegazioni ospiti, arrivate alla spicciolata. Ai lavori hanno preso parte, fra gli altri, il ministro delle Finanze dello Zambia Hakainde Musokotwane; il ministro degli Affari Esteri dell'Angola, Tète Antonio; il presidente della Commissione dell'Unione Africana, Mahmoud Ali Youssouf; il primo ministro della Repubblica Democratica del Congo Judith Suminwa Tuluka; il vice presidente della Tanzania Philip Mpango. Oltre a loro, sono intervenuti diversi alti rappresentanti di organismi finanziari, come l'amministratore delegato di Africa Finance Corporation Samaila Zubairu; il presidente della Banca Africana di Sviluppo Akinwumi Adesina; il presidente del Gruppo Banca Mondiale Ajay Banga; la direttrice esecutiva del Fondo monetario internazionale Kristalina Georgieva.
Il fondo Global Gateway, lanciato nel 2022 e visto come una risposta a progetti come la Via della Seta cinese, ha una «potenza di fuoco massiccia di 150 miliardi di euro per l'Africa«, per usare la definizione della presidente dell'esecutivo comunitario. L'iniziativa combina risorse Ue e degli Stati membri per attrarre capitali privati. Una sinergia che avviene, per esempio, con il Piano Mattei italiano voluto da Meloni. Tra i progetti strategici, ricordati dalla stessa premier, spicca l'espansione del corridoio di Lobito, lanciato al Summit G20 del 2023 per collegare con ferrovie e infrastrutture moderne le regioni minerarie senza sbocco sul mare della Repubblica democratica del Congo e dello Zambia alla costa atlantica in Angola. Sul fronte della connettività digitale, la presidente della Commissione ha annunciato che Roma e Ue finanzieranno congiuntamente un’estensione del cavo sottomarino Blue Raman (che collega l'India via Gibuti all'Europa, attraverso l'Italia) a Somalia, Kenya e Tanzania.
«Nell'ultimo decennio, l'Africa ha più che raddoppiato le sue connessioni internet, ma l'Africa subsahariana rimane la regione meno connessa al mondo», ha ricordato von der Leyen.