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A quasi tre anni dall’insediamento a Palazzo Chigi, Giorgia Meloni conquista la copertina del “Time”, simbolo per eccellenza del riconoscimento internazionale. “Where Giorgia Meloni is leading Europe” è il titolo scelto dalla rivista americana per raccontare l’ascesa della premier italiana, descritta come la figura centrale della nuova destra europea e sempre più integrata nell’establishment internazionale. Presentando sui social il servizio, Time scrive che «Giorgia Meloni è emersa come una delle figure più interessanti d'Europa. E il modo in cui guiderà la nazione potrebbe cambiare il mondo».
Da Washington a Bruxelles, passando per Kiev e Londra, la presidente del Consiglio si è ritagliata un ruolo da protagonista. L’articolo, firmato da Massimo Calabresi, ricostruisce la traiettoria politica della leader di Fratelli d’Italia: dalle radici nel Movimento Sociale Italiano al consolidamento del suo ruolo internazionale, passando per il successo alle elezioni del 2022 e la rapida normalizzazione nei consessi euro-atlantici. “Meloni – osserva il Time – ha saputo smarcarsi dalla retorica neofascista mantenendo però una forte identità nazionalista, abbracciando la causa della Nato, sostenendo l’Ucraina e rafforzando i legami con gli Stati Uniti, senza mai rinunciare al racconto patriottico». Il profilo tratteggia una figura determinata, capace di attirare l’attenzione di leader come Ursula von der Leyen e Keir Starmer, interessati alla sua formula di “destra patriottica responsabile”.
Ma non mancano le ombre. Il settimanale statunitense sottolinea le derive autoritarie denunciate da opposizioni e osservatori: stretta sulle proteste, presunto desiderio di controllo della magistratura, leggi contro la maternità surrogata anche all’estero, politiche migratorie dure spesso fermate dai tribunali. «C’è qualcosa del fascismo in quello che faccio?», replica Meloni nell’intervista, respingendo le accuse come «pregiudizi ideologici». «Cresciuta nella Garbatella popolare», prosegue l'articolo, «figlia di madre single, senza una laurea, Meloni ha costruito la propria leadership con metodo. A 31 anni era già ministro, oggi guida il principale partito del centrodestra e plasma un nuovo modello di nazionalismo europeo: istituzionale, pragmatico, ma ancora segnato – secondo alcuni – da tratti illiberali». «Non sono razzista, non sono omofoba», ribadisce la premier. Ma la sfida, secondo il prestigioso settimanale, ora è governare senza rinnegare sé stessa.