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Matteo Ricci, ex sindaco di Pesaro oggi eurodeputato e candidato del campo larghissimo alla guida delle Regione Marche è indagato nell’ambito dell’inchiesta della procura pesarese, guidata da Marco Mescolini, su presunte irregolarità nella gestione di alcuni affidi del comune negli anni in cui era primo cittadino. Ad annunciarlo, attraverso i social, è stato lo stesso Ricci, candidato del centrosinistra allargata alla presidenza della Regione Marche. Sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti ci sarebbero, in particolare, gli affidamenti di risorse pubbliche in favore di due associazioni culturali di Pesaro, Opera Maestra e Stella Polare.
«Vi devo dare una comunicazione. Sorprendentemente questa mattina ho ricevuto un avviso di garanzia - ha detto Ricci in un video sui social - Un avviso di garanzia mi è stato recapitato sulla vicenda annosa degli affidi, dei murales, delle feste, del casco di Valentino Rossi che ormai è sulla stampa da un anno. Sono sorpreso perché io in vita mia, in 15 anni di amministrazione, non mi sono mai occupato di affidamenti pubblici, di lavori. Mi sono sempre fidato ciecamente dei miei dirigenti, dei miei collaboratori, come ho fatto in questo caso», scandisce nel video con il documento in mano. E ancora: «Stiamo parlando infatti di lavori tutti realizzati, di feste che hanno avuto un successo e quindi mai avevo avuto alcun tipo di segnalazione diversa o strana rispetto all’esecuzione dei lavori. L’ho ripetuto per mesi. Ovviamente lo ripeterò anche al procuratore che spero di vedere il prima possibile».
Sull’accusa, Ricci spiega che «è abbastanza curiosa, perché mi si dice che io non avrei ottenuto nessuna utilità patrimoniale ovviamente ma che avrei ottenuto una utilità in termini di consenso politico, cioè questi murales, queste feste avrebbero aumentato il mio consenso politico. E si dice una cosa che assolutamente io smentisco, che conoscessi queste associazioni, mentre invece non ci ho avuto mai a che fare direttamente».
Pur definendosi «sereno», l’eurodeputato contesta i tempi dell’avviso di garanzia. «Sono molto amareggiato e molto arrabbiato perché capite che questa cosa arriva il giorno dopo la convocazione delle elezioni (si vota il 28 e 29 settembre, ndr) - sottolinea - Dopo un anno di indagini è evidente che c’è anche tanta amarezza e tanta, tanta rabbia. Io comunque, come sempre, sono fiducioso nel lavoro della magistratura. Quando un sindaco governa ha tantissimi collaboratori, se eventualmente un collaboratore sbaglia, il sindaco è parte lesa perché viene tradita la fiducia che a questo collaboratore gli ha dato. Però c’è anche tanta serenità perché nel merito sono completamente estraneo ai fatti, non me ne sono mai occupato e sono convinto di chiarirlo presto. Anche con il procuratore che sta facendo l’indagine, quindi vi aggiornerò». E infine l’ex sindaco conclude: «Però tutte le cose si devono affrontare con grande serenità e mettendoci la faccia come ho sempre fatto nella mia vita».
Ma il terremoto politico è ormai partito, e tra i primi a commentare c’è il leader M5S Giuseppe Conte. «Prendiamo atto dell’avviso di garanzia ricevuto da Matteo Ricci e delle sue dichiarazioni appena rilasciate - ha dettol’ex presidente del Consiglio - Come Movimento 5 Stelle rispettiamo il lavoro autonomo e indipendente della magistratura e non sottovalutiamo le ipotesi accusatorie contenute nell’avviso di garanzia, ma ci riserviamo di valutare approfonditamente le contestazioni mosse a Ricci, al fine di comprendere se gli venga mossa una semplice contestazione per spese del Comune non corrette o se vi siano gli elementi di una condotta disonesta, che ha portato a indebiti vantaggi personali - condotta questa che sarebbe incompatibile con i nostri principi e i nostri valori». Con l’augurio finale «all’interessato di chiarire al più presto con l’autorità giudiziaria questa vicenda, così da diradare tutti gli eventuali dubbi e poter svolgere in piena serenità la prossima campagna elettorale».
Sulla questione una prima reazione è arrivata anche da Fratelli d’Italia. «Sul piano strettamente giudiziario, non spetta alla politica pronunciarsi: per lui, come per ogni cittadino, vale il principio costituzionale di presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva - ha detto Antonio Baldelli, deputato marchigiano di fFdI - Diverso è il piano delle responsabilità politiche, dalle quali Ricci non può sottrarsi: queste responsabilità affondano le radici nel suo passato amministrativo».