«Le patrimoniali ricompaiono ciclicamente nelle proposte della sinistra. È rassicurante sapere che, con la destra al Governo, non vedranno mai la luce». Lo ha scritto Giorgia Meloni dopo la proposta della segretaria del Pd Elly Schlein di una tassazione europea sui patrimoni più alti. Le parole di Meloni, che si inseriscono nel dibattito sulla manovra economica e sullo sciopero generale proclamato dal leader della Cgil Maurizio Landini, hanno a loro volta scatenato un putiferio. 

«Con Giorgia Meloni al governo la pressione fiscale è salita al 42,8%, il massimo degli ultimi dieci anni. Lo dicono i dati del governo, non del Pd. Il governo Meloni ha aumentato le tasse per tutti – la risposta di Schlein – E come se non bastasse nella prossima manovra interviene sull’Irpef e aiuta di nuovo i più ricchi anziché il ceto medio che si è impoverito. Lo dice l’Istat, che l’85% delle risorse andranno alle famiglie più ricche. Con che faccia stamattina si sveglia e attacca le opposizioni? Il suo governo verrà ricordato come quello dei salassi per famiglie e imprese italiane e per gli aiuti ai più ricchi».

Polemiche anche da Iv e Avs. «Sulla patrimoniale si gioca il capolavoro mediatico della Meloni e l’ennesimo autogol mediatico del centrosinistra – ha risposto l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi – Seguitemi bene. Giorgia Meloni ha drammaticamente aumentato le tasse. La pressione fiscale nel 2026 sarà al 42.8%, in crescita rispetto agli ultimi anni. Dunque l’opposizione oggi potrebbe avere gioco facile e incalzare Meloni chiedendo conto del fatto che con la destra ci sono più tasse. Ma non lo fa perché un pezzo della sinistra anziché chiedere di abbassare le tasse rilancia la patrimoniale. Non importa quali siano le motivazioni: importa che a quel punto Meloni esce dall’angolo e va all’attacco dicendo: finché ci siamo noi al Governo, nessuna patrimoniale». Ma il leader di Iv rimprovera anche il centrosinistra perché «più parli di patrimoniale, più fai un regalo al Governo che ha aumentato la pressione fiscale più di chiunque altro, si chiama autogol e con gli autogol si perdono le partite». 

Per Angelo Bonelli dei Verdi «la realtà è che il governo Meloni ha aumentato la pressione fiscale al 42,8%. Chi paga? Sempre gli stessi: lavoratori e pensionati. La destra difende i ricchi e ha abbandonato i poveri, che anno dopo anno sono sempre più poveri. La povertà assoluta in Italia ha raggiunto la cifra scandalosa di 5,7 milioni di persone. E con il governo Meloni le persone che hanno rinunciato a curarsi sono arrivate a 1,3 milioni, passando da 4,5 milioni a 5,8 milioni». 

Sulla stessa lunghezza d’onda Nicola Fratoianni di Sinistra italiana. «La presidente del Consiglio ci dice via tweet che è rassicurante sapere che con la destra al governo non ci saranno mai patrimoniali. Io dico che non è per niente rassicurante che con la destra al governo aumentino le persone in povertà, aumentino - come è successo tra il 2023 e il 2024 - di 1 milione gli italiani che rinunciano a curarsi perché non se lo possono più permettere – argomenta Fratoianni – Come non è assolutamente rassicurante sapere che gli stipendi della maggioranza degli italiani in questo Paese, unico caso in Europa, da trent’anni sono sostanzialmente fermi o vanno indietro, mentre il costo della vita continua ad aumentare».