Possibile ricomporre la frattura con la Lega diventata pubblica dopo la rielezione di Sergio Mattarella? «Ma questo lo vedremo. Non sono questioni personali, sono questioni politiche». Giorgia Meloni, presidente di Fratelli dItalia, non sembra affatto convinta che i fraintendimenti di queste settimane non lasceranno segni profondi nella coalizione più antica dItalia. E ai microfoni di Radio24 non si nasconde dietro un dito. «Credo che vada chiarito che cosa si preferisce tra stare nel campo del centrodestra costi quel che costi o preferire lalleanza con il centrosinistra se non conviene quella con il centrodestra», scandisce indispettita Meloni. «Io credo che questa risposta vada data e non da me, perché io ho sempre dimostrato che cosa preferisco. Io al governo con il Pd non ci vado, al governo con i Cinquestelle non ci vado, io il presidente della Repubblica del Pd non lo voto. Gli altri fanno altre scelte, ma non sono io che devo fare chiarezza. Credo che debbano fare chiarezza gli altri», argomenta la leader di FdI puntando il dito contro Matteo Salvini ma anche contro Silvio Berlusconi con cui i rapporti sembrano rasentare lo zero. Ma Meloni sa di avere un vantaggio rispetto agli alleati che potrebbe capitalizzare alle elezioni del prossimo anno: lopposizione, che le consente di bombardare sul governo proprio come vorrebbe fare il segretario del Carroccio. Per questo lex ministra della Gioventù si diverte a stuzzicare Salvini, che pochi giorni fa ha chiesto ai suoi ministri di non partecipare al voto in Cdm sul decreto Covid. «Quando arriva in Aula il decreto lo votano o no?», si domanda Meloni. «Io sono razionale, non ho condivisa la scelta su Mattarella, il problema non è mio, noi siamo rimasti dalla stessa parte, qualcuno preferisce lalleanza con il Pd». Dal canto suo, il leader della Lega, in quarantena causa Covid, non sembra scomporsi, anche se viene descritto come preoccupatissimo dai sondaggi, e risponde a distanza: «Noi stiamo al governo lealmente, ma se abbiamo idee, le portiamo avanti», ma «non mi chiedete di stare in Parlamento per occuparci della legge elettorale, come ha detto il segretario Letta». E sul centrodestra: «Sarebbe sciocco dire che non cè un problema. Meglio sapere certe cose. Per questo, ho proposto alla Lega di essere parte fondante e rilevante di una nuova formazione alternativa alla sinistra con chi ci sta».