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Il Presidente Sergio Mattarella in occasione dell'incontro con i finalisti e la giuria del Premio "Le Maschere del Teatro Italiano" 12 Settembre 2025 Roma (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)
«Una pagina turpe della storia». Ma anche «un vile attacco terroristico» e una ferita che ha colpito ogni popolo». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha definito gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, di cui oggi ricorre il secondo anniversario.
«Il 7 ottobre del 2023 rimane e rimarrà nelle coscienze come una pagina turpe della storia: un vile attacco terroristico che avvenne contro inermi cittadini israeliani, recando grave danno alla causa della pace e della reciproca sicurezza in Palestina. Una ferita che ha colpito ogni popolo - ha detto il capo dello Stato - L’orrore e la condanna, pubblicamente e ripetutamente espressa, per la violenza crudele e inaccettabile delle armi di Israele, che fa pagare alla popolazione di Gaza un intollerabile prezzo di morte, fame e disperazione, cui è indispensabile porre fine, con la necessità che Israele applichi con pienezza le norme del diritto internazionale umanitario, non attenua orrore e condanna per la raccapricciante ed efferata violenza consumata quel giorno da Hamas».
Spazio anche agli attacchi del Nova Festival, dove sono stati uccisi centinaia di ragazzi e decine sono stati presi in ostaggio, e a quelli nei kibbutz, dove sono stati colpiti indistintamente giovani, vecchi, donne e bambini. «L’uccisione e le violenze contro centinaia di ragazze e ragazzi che ascoltavano musica in un rave, quelle, nelle loro abitazioni, contro persone inermi di ogni età, dall’infanzia alla vecchiaia, richiamano al dovere di una condanna perenne, rifiutando un accomodante e cinico modo di pensare che rimuova l’infamia di quella giornata - continua Mattarella - Quanto avviene a Gaza e i diversi sentimenti che suscita non possono confluire in quello ignobile dell’antisemitismo che, particolarmente nel secolo scorso, ha toccato punte di mostruosa atrocità, e che oggi appare talvolta riaffiorare, fondandosi sull’imbecillità e diffondendo odio».
Fino al richiamo finale. «A due anni dal 7 ottobre 2023 desidero rinnovare la vicinanza al popolo di Israele e ai familiari delle vittime e delle persone rapite, che vanno immediatamente liberate, nell’auspicio che i tentativi di porre fine a questa inaudita ondata di violenza abbiano al più presto esito positivo», conclude l’inquilino del Quirinale.
Alcuni degli aspetti colti da Mattarella tornano in diverse altre dichiarazioni sull’anniversario del 7 ottobre, a partire da quelle della presidente del Consiglio e dei leader di partito. «Sono trascorsi due anni dall’ignominia del massacro compiuto dai terroristi di Hamas contro migliaia di civili inermi e innocenti israeliani, donne e bambini compresi - scrive Giorgia Meloni - Crimini indicibili che fanno del 7 ottobre una delle pagine più buie della storia». Per poi aggiungere che «l’anniversario di oggi cade in un momento in cui si intravede la concreta possibilità di porre fine a questa guerra» e che «il Piano di pace presentato dal presidente Trump offre una opportunità che non deve andare sprecata».
Per il ministro degli Esteri e leader di Fi, Antonio Tajani, «a due anni da quel massacro e dalla guerra che ha scatenato, causando altre migliaia di vittime innocenti a Gaza, ora vediamo finalmente concretizzarsi un possibile accordo di pace», mentre per il segretario della Lega Matteo Salvini «il 7 ottobre ha cambiato la storia» e «oggi come allora sono il fanatismo, l’estremismo e il terrorismo islamici a essere il pericolo per la nostra libertà, i nostri diritti e valori, la nostra sicurezza e una vera pace».
Note anche dalla segretaria del Pd Elly Schlein, dal presidente M5S Giuseppe Conte e dagli altri leader delle opposizioni. «Due anni dopo, ricordiamo con dolore le vittime del brutale attacco terroristico compiuto da Hamas e gli ostaggi israeliani che devono essere liberati - scrive la leader dem assieme al responsabile Esteri del partito, Peppe Provenzano - È un dolore che abbiamo rivissuto ogni giorno, per le decine di migliaia di palestinesi innocenti massacrati dai crimini del governo estremista di Netanyahu, per l’incapacità di far cessare il fuoco e raggiungere un accordo che fermasse la carneficina a Gaza e restituisse gli ostaggi alle famiglie, come non abbiamo mai smesso di chiedere in questi due anni».
Di «pagina buia della storia» parla Conte, aggiungendo tuttavia che «questo non ci ha mai spinto a indulgere di fronte a una reazione da parte del governo israeliano che, sin dall’inizio, è apparsa sproporzionata e platealmente criminale». Per il leader dei Verdi Angelo Bonelli quegli attacchi sono «da condannare», mentre un giorno «per fare memoria» lo definisce l’ex presidente del Consiglio e leader di Iv Matteo Renzi. Infine, per Carlo Calenda, segretario di Azione, «oggi ricordiamo il pogrom del 7 ottobre, onoriamo le vittime, i rapiti e il dolore delle loro famiglie, possibilmente senza polemiche».