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Lavoro, legge elettorale, crescita, lotta alla corruzione è al terrorismo. Solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto e una politica dell'immigrazione che non sia figlia dell'odio. Questi i temi principali che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affrontato nel suo discorso di augurio agli italiani per il nuovo anno. "Il problema numero uno del Paese resta il lavoro", ha detto il Presidente Mattarella. "Nonostante l'aumento degli occupati, sono ancora troppe le persone a cui il lavoro manca da tempo, o non è sufficiente per assicurare una vita dignitosa. Non potremo sentirci appagati finché il lavoro, con la sua giusta retribuzione, non consentirà a tutti di sentirsi pienamente cittadini. Combattere la disoccupazione e, con essa, la povertà di tante famiglie è un obiettivo da perseguire con decisione. Questo è il primo orizzonte del bene comune", ha spiegato. "Abbiamo, tra di noi, fratture da prevenire o da ricomporre. Tra il Nord del Paese e un Sud che è in affanno. Tra città e aree interne. Tra centri e periferie. Tra occupati e disoccupati. Barriere e difficoltà dividono anche il lavoro maschile da quello femminile, penalizzando, tuttora, le donne. Far crescere la coesione del nostro Paese, vuol dire renderlo più forte. Diseguaglianze, marginalità, insicurezza di alcuni luoghi minano le stesse possibilità di sviluppo", ha aggiunto. Mattarella ha ricordato i giovani morti tragicamente all'estero e le vittime del disastro ferroviario in Puglia e del terremoto nell'Italia centrale "Negli ultimi giorni, abbiamo pianto Fabrizia Di Lorenzo, uccisa nell'attentato di Berlino. Così come era avvenuto, sul finire dell'anno scorso a Parigi, per Valeria Solesin. Ai loro familiari desidero rivolgere, a nome di tutti, un pensiero di grande solidarietà che non si attenua con il passare del tempo", ha aggiunto. Ha voluto anche dedicare alcune parole anche a Bebe Vio ("come non ricordare il suo entusiasmo travolgente") e i due Marò. Il presidente della Repubblica è voluto ritornare sul tema della lotta alla corruzione e all'evasione fiscale. "Essere comunità di vita significa condividere alcuni valori fondamentali. Questi vanno praticati e testimoniati. Anzitutto da chi ha la responsabilità di rappresentare il popolo, a ogni livello. Non vi sarà rafforzamento della nostra società senza uno sviluppo della coscienza civica e senza una rinnovata etica dei doveri. La corruzione, l’evasione consapevole degli obblighi fiscali e contributivi, le diverse forme di illegalità vanno contrastate con fermezza". Nel discorso il presidente ha fatto un passaggio politico: "Non vi è dubbio che, in alcuni momenti particolari, la parola agli elettori costituisca la strada maestra. Ma chiamare gli elettori al voto anticipato è una scelta molto seria. Occorre che vi siano regole elettorali chiare e adeguate perche' gli elettori possano esprimere, con efficacia, la loro volontà e questa trovi realmente applicazione nel Parlamento che si elegge". Mattarella ha poi stigmatizzato il clima di odio che diventa strumento di lotta politica. "L’odio e la violenza verbale, quando vi penetrano, si propagano nella società, intossicandola. Il web è uno strumento che consente di dare a tutti la possibilità di una libera espressione e di ampliare le proprie conoscenze. Internet è stata, e continua a essere, una grande rivoluzione democratica, che va preservata e difesa da chi vorrebbe trasformarla in un ring permanente, dove verità e falsificazione finiscono per confondersi". L'ultimo pensiero è andato ai bambini della scuola dell’Infanzia di Acquasanta Terme. "Ho ricevuto in dono un disegno - dice Mattarella - che ritrae la loro scuola. Vi è scritto: “La solidarietà diventa realtà quando si uniscono le forze per la realizzazione di un sogno comune”. Vorrei concludere facendo mio questo augurio, e rivolgendolo a ciascuno di voi, perché i sogni dei bambini possono costruire il futuro della nostra Italia".