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Il cordoglio e la presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Lo shock dei due sopravvissuti e dei due macchinisti, ancora ricoverati a Torino. Lo sconcerto della politica e le proteste dei sindacati, in sciopero per quanto accaduto. Quello della stazione di Brandizzo non è l’ennesimo incidente sul lavoro, ma qualcosa di più. Perché il treno che a più di cento chilometri orari ha travolto e ucciso cinque operai che lavoravano sulle rotaie non doveva passare di lì. O quegli operai non dovevano essere lì. Delle due l’una, come ha spiegato Rfi in una nota sottolineando che i lavori «sarebbero dovuti iniziare soltanto dopo il passaggio di quel treno». Eppure, attorno a mezzanotte è avvenuto lo schianto terribile che ha fatto dire a un ragazzo accorso subito dopo la tragedia «ho visto l’inferno».
Mattarella è arrivato a Brandizzo, pochi chilometri a nord di Torino, a metà pomeriggio, dopo aver definito le morti sul lavoro «un oltraggio alla convivenza» intervenendo al convegno “Il sogno europeista è nato qua. Una sfida da completare”. Accompagnato dal presidente della Regione, Alberto Cirio, dal sindaco metropolitano, Stefano Lo Russo, dal sindaco di Brandizzo, Paolo Bodoni, e dalla vice presidente del Pd, Chiara Gribaudo, il capo dello Stato ha deposto un mazzo di fiori di lilium bianchi e rose gialle davanti all’entrata della stazione, poi ha sostato qualche minuto in raccoglimento.
Una visita breve, ma comunque «un gesto importante e significativo perché la tragedia è stata immane e unica», ha detto subito dopo il primo cittadino. «Per questo lo ringrazio sinceramente per la sua presenza - ha aggiunto - il capo dello Stato è rimasto colpito dalla tragedia e dal numero delle persone coinvolte e si è espresso perché si faccia luce il prima possibile sull’accaduto».
Una chiarezza chiesta anche dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in visita a Caivano per portare la propria vicinanza a un territorio colpito dal doppio stupro subito da due adolescenti qualche settimana fa e poi ad Atene per una cena di lavoro con il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis. «Alle famiglie delle vittime e ai loro cari il mio profondo cordoglio e i più sinceri sentimenti di vicinanza», ha scritto l’inquilina di palazzo Chigi auspicando «di fare quanto prima piena luce sull’accaduto» ed esprimendo «dolore e tristezza» per quanto accaduto.
I fatti coinvolgono necessariamente il ministero dei Trasporti, tanto che la direzione generale per le investigazioni ferroviarie e marittime del Mit ha aperto un’indagine «dopo il drammatico incidente ferroviario avvenuto sulla linea Torino-Milano». Per il ministro competente Matteo Salvini «è evidente che morire di notte mentre si lavora non è ammissibile nel 2023». Il leader della Lega ha poi spiegato che «la norma prevede che non si possa lavorare sui binari se non c’è la certificazione, in quel caso il traffico ferroviario è sospeso, chiuso» ma «evidentemente spetta alle indagini e alla magistratura capire perché quei ragazzi erano su quei binari quando passava il treno».
Ma la richiesta di chiarimenti arriva anche dalle opposizioni, assieme a sentimenti di indignazione e stupore. «È una strage tremenda, cinque vite spezzate in un secondo mentre facevano il proprio lavoro - ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein - Le indagini dovranno fare chiarezza su quanto accaduto, facendo luce sulle dinamiche e le responsabilità, ma una cosa è già certa: non possiamo essere un Paese in cui si continua a morire di lavoro o di stage e serve urgentemente un piano strutturale di investimento sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che potenzi i controlli, assuma più ispettori, aggiorni i dispositivi, metta nuove tecnologie a servizio di una maggiore sicurezza, responsabilizzi i datori di lavoro e punti sulla formazione».
Di «ferita per l’intero Paese» parla il presidente M5S Giuseppe Conte. «È un dramma che ci richiama alla necessità di un rinnovato impegno per la sicurezza sui luoghi di lavoro, affinché non si verifichino più stragi come questa», ha aggiunto l’ex presidente del Consiglio, mentre per il leader di Iv Matteo Renzi «morire sul lavoro facendo il proprio dovere è inaccettabile». Cordogliò anche dalla comunità di +Europa da parte di Riccardo Magi e da Azione, che tramite il segretario Carlo Calenda richiama alla «responsabilità di porre fine a queste tragedie».
Sul piede di guerra i sindacati. «L’indignazione e il cordoglio non bastano più, è il momento di agire - ha spiegato in una nota il leader della Cil, Maurizio Landini - Questa strage va bloccata immediatamente: domani (oggi, ndr) si fermeranno per quattro ore, per uno sciopero nazionale, i dipendenti della società Rfi, addetti alla gestione e esecuzione della manutenzione alle infrastrutture». Altri due scioperi sono previsti per lunedì a Vercelli e in Piemonte mentre l’Usb ha proclamato una sciopero di 24 ore confermato anche dopo l’invito da parte del Garante di ridurlo a 4 ore.
Fuori dalla stazione di Brandizzo rimangono il dolore dei parenti e lo sgomento dei residenti, tra cui il ragazzo accorso subito l’incidente. «Quando sono arrivato ho visto i resti dei corpi sparsi in stazione, sulle rotaie - ha raccontato attonito - abbiamo anche visto da lontano i due operai che sono rimasti illesi, ma non me la sono sentita di avvicinarmi».