Ci siamo: la resa dei conti sulla maternità surrogata è arrivata. Domani alla Camera riprenderà il seguito dell’esame della proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia, relatrice Carolina Varchi, che vuole rendere la gestazione per altri un “reato universale”. Cioè vuole estendere la perseguibilità del reato anche quando questo è commesso all’estero da un cittadino italiano.

La pdl consta di un solo articolo e interviene sulla legge 40 del 2004, che punisce con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600mila euro a un milione di euro “chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità”.

Per le opposizioni si tratta di un provvedimento incostituzionale, oltre che inapplicabile, perché - tra le altre cose - pretenderebbe il primato del diritto nazionale su quello internazionale, laddove in alcuni paesi come il Canada e l’Inghilterra la pratica è considerata legale. Mentre per il centrodestra si tratta di una legge di civiltà, con la quale «finalmente - ha spiegato Varchi - comincia a delinearsi una politica che difende il corpo delle donne e i diritti dei bambini».

Dopo che la scorsa settimana la Camera ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità presentate dal Pd e da +Europa con 124 voti favorevoli e 187 contrari, oggi l’aula si esprimerà sugli emendamenti presentati dalle opposizioni. Una trentina in tutto, di cui tre presentati dal segretario di +Europa Riccardo Magi, che oggi ha preso parte al sit-in di protesta organizzato al Pantheon, a Roma, da Famiglie arcobaleno e altre associazioni Lgbtq+ nazionali.

I primi due testi prevedono la trascrizione integrale degli atti di nascita dei bambini nati all’estero, a prescindere dalla tecnica di procreazione medicalmente assistita a cui i genitori hanno fatto ricorso; e la depenalizzazione della Gpa, con l’eliminazione della sanzione penale del carcere: un emendamento già presentato in commissione Giustizia e respinto anche col voto dei dem. Anche se a spaccare il Pd è l’ultimo emendamento, quello con cui Magi rilancia la proposta di legge elaborata con l’Associazione Coscioni per regolamentare la gestazione per altri in forma solidale anche in Italia. Se infatti il Pd respinge in maniera compatta il reato universale, la discussione sulla Gpa tra le diverse anime dem resta accesa. C’è infatti chi mal digerisce, all’interno del partito, la scelta del “non voto” sull’emendamento Magi, decisa dal Pd dopo una lunga tribolazione. Gli occhi domani saranno puntati soprattutto su di loro.