Da poco è terminata la conferenza stampa sulla giustizia civile: lì il ministro Andrea Orlando ha fornito gli ultimi dati sui tempi di definizione delle cause e sullo smaltimento dell’arretrato: per una sentenza civile di primo grado si è scesi a un anno di attesa, esattamente 367 giorni. Sempre martedì pomeriggio, a pochi minuti dall’incontro con i giornalisti, il guardasigilli si confronta, sulle statistiche e su altro, con uno dei principali interlocutori di via Arenula, il presidente del Consiglio nazionale forense Andrea Mascherin. Dal vertice dell’organo di rappresentanza istituzionale dell’avvocatura Orlando riceve il «riconoscimento dell’impegno» e l’invito «a proseguire nella mobilitazione di risorse umane ed economiche, in modo da centrare ancora nuovi obiettivi». Il ministro aderisce quindi a una richiesta che sta molto a cuore all’ordine forense: l’apertura di un tavolo di lavoro sul tema dell’equo compenso. Ci sarà anche un gruppo di approfondimento sulla partecipazione delle società di capitali negli studi legali. Il tavolo ministeriale sull’equo compenso battezzato ieri da Orlando, in particolare, prenderà come base la bozza di disegno di legge predisposta dal Cnf e aprirà la strada per l’iter legislativo.Il dossier. Sull’equo compenso esiste una richiesta nel mondo forense e in tutti gli altri ambiti professionali, da quando nel 2006 sono state abolite le tariffe. Mascherin considera «molto importante l’avvio del tavolo tra ministero e Cnf: il guardasigilli si è mostrato assolutamente sensibile a un tema non più rinviabile». Sulla questione delle società di capitali come azionisti esterni, il gruppo di studio dovrà valutare «le forme di impatto che queste partecipazioni potrebbero avere all’interno del sistema dei servizi legali», nota Mascherin, «guardando con attenzione ai riflessi sulle prerogative di autonomia e indipendenza dell’avvocato, come alle problematiche di carattere previdenziale».La riforma civile. Il presidente del Cnf ha dato atto «dell’impegno profuso per far fronte ai problemi della giustizia civile», in particolare apprezzando «lo sforzo fatto dal ministro di invertire passate tendenze investendo finalmente risorse economiche e di mezzi nel settore, oltre che incentivando concretamente le soluzioni alternative al processo come la negoziazione assistita». Secondo Mascherin, bisogna «proseguire sulla strada degli incentivi, degli investimenti e sulla razionalizzazione delle procedure e dei costi, senza mai rischiare di incidere sulle prerogative difensive nel processo, e proprio i risultati illustrati dal ministro devono aprire la strada ad una riflessione sugli attuali costi delle cause per il cittadino, ad iniziare dall’ammontare del contributo unico».Natura giuridica degli ordini. Altro tema affrontato dal ministro della Giustizia con il presidente del Cnf è quello relativo alla natura giuridica degli Ordini forensi: l’Agorà con cui il Cnf riunisce tutti i Consigli ha in preparazione uno studio che superi l’incertezza tra natura pubblica e associazione d’imprese. Ne verrà fuori un dossier su cui via Arenula farà i necessari approfondimenti. Allo stesso modo il guardasigilli, spiega Mascherin, «individuerà un veicolo normativo rapido per le elezioni dei Consigli degli Ordini».Specializzazioni. Il ministro, riferisce ancora il presidente del Cnf, «si è dimostrato convinto dell’importanza delle specializzazioni, condividendo l’impegno del Cnf a promuoverle.Naturalmente dovranno risolversi nelle dovute forme gli attuali momenti di criticità». Geografia giudiziaria. Il tema «sarà oggetto di una riflessione non affrettata», spiega il presidente del Cnf, «il ministro procederà a partire dalle valutazioni fatte insieme con i territori». Non è questo dunque un fronte che via Arenula ritiene di dover sottoporre a brusche accelerazioni.