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“I recenti e gravi avvenimenti registrati in Europa e fuori dal nostro continente, mostrando una odiosa recrudescenza della violenza terroristica di matrice islamista, ci portano inevitabilmente a interrogarci se la sicurezza debba essere o meno considerata a tutti gli effetti un diritto universale, esattamente come lo è quello alla salute e all'istruzione”. Lo ha detto il segretario generale della Fns Cisl, Massimo Vespia, intervenendo all'Assemblea organizzativa della Federazione nazionale della sicurezza Cisl in corso a Tivoli.
“Purtroppo quello che manca in Italia - ha sottolineato Vespia - è una 'autentica dottrina della sicurezza' da parte del mondo politico e istituzionale che soddisfi esigenze e richieste avanzate dal comparto dei vigili del fuoco e del sistema penitenziario. Va comunque riconosciuto che dall'insediamento del Sottosegretario On. Emanuele Prisco, il CNVVF ha fatto registrare un'inversione di tendenza: - sul piano degli organici attualmente il CNVVF, composto da circa 36 mila unità (e che secondo le previsioni del Dipartimento sfonderà il tetto delle 40 mila unità di organico teorico nei prossimi anni) ha visto nel giro di 24 mesi l'espletamento di ben 30 concorsi ed altri verranno banditi”.
“Dati importanti ma che purtroppo dovranno fare i conti con i preoccupanti numeri del personale destinato ad andare in quiescenza; - sul piano delle sedi: è stato varato un piano di investimenti per rendere più sicuri ed efficienti quelle di servizio ma continuano ad esserci problemi di semplice abitabilità in alcuni comandi o distaccamenti; - nell'ambito degli automezzi: è stato avviato un percorso di innovazione per garantire una capacità di risposta migliore, grazie ad una strumentazione moderna e a tecniche di intervento più evolute (satelliti, droni e intelligenza artificiale) ed è stato istituito a luglio scorso un Comitato strategico per le fonti energetiche innovative”, ha aggiunto Vespia.
“Uno scenario in forte evidenza che ci vedrà presenti nel PNRR, un progetto che garantirà la sostituzione del parco mezzi in chiave green ma che attualmente deve misurarsi con le risorse necessarie per una crescente spesa diretta alla manutenzione degli stessi mezzi; - sul fronte delle intese è stato chiuso un importante accordo nazionale di lavoro per il personale specialistico dei VVF; - ed infine sono state istituite delle nuove Direzioni Centrali, tra cui quella tanto anelata della Salute e al benessere del personale. Che, a dire il vero, noi avremmo gradito fosse più simile a quella della Polizia di Stato. Nonostante i grandi sforzi compiuti, la strada da percorrere è però ancora lunga, il personale merita di più e non mi riferisco solo a livello retributivo o previdenziale, sebbene le questioni della banca ore e degli straordinari covid inizino ad essere ingestibili, ma anche dal punto di vista dei passaggi di carriera - troppo farraginosi e lunghi - della formazione e soprattutto delle malattie professionali verso le quali l'amministrazione dovrà trovare il coraggio di affrontarle con l'attenzione e la dedizione che esse meritano”.
“Anche sul fronte della Polizia Penitenziaria – ha sottolineato - non può che balzare agli occhi una serie di conquiste che abbiamo ottenuto grazie alla nostra costanza e determinazione. Mi riferisco, nello specifico, a risultati conseguiti nei 3 distinti Comparti Contrattuali: quello del Comparto Sicurezza/Difesa, quello della Area Negoziale del Corpo di Polizia penitenziaria e quello della Dirigenza Penitenziaria. C'è poi il consolidamento di quanto avvenuto con la qualifica di dirigente del precedente Ruolo dei Funzionari di Polizia, una riforma epocale che però dovrà affrontare una innovazione repentina sotto tutti gli aspetti. Anche in questo Comparto alcuni risultati sono già previsti con l'aumento da 144 a 160 posti di Primo Dirigente, da 17 a 22 posti da Dirigente Superiore e con la previsione di 2 Dirigenze Generali all'interno dell'Amministrazione. Così come per la Dirigenza Penitenziaria: siamo contenti del primo risultato che finalmente vede immessi in servizio - proprio in questi giorni e dopo 12 mesi di corso formativo - nuovi 57 direttori penitenziari ed un imminente nuovo corso per ulteriori 51 direttori che partirà a breve”.
“Era dal 2006 che non veniva assunto dal Ministero della Giustizia neanche un solo direttore penitenziario e, per questo risultato, la FNS CISL ha lottato anni con i precedenti Governi, facendo anche aumentare la dotazione nazionale da 300 a 330 posti. Su questo Comparto serve arrivare al 1° Contratto Nazionale che da oltre 17 anni manca. Occorre infine avviare una riflessione sugli effetti che in questi anni ha prodotto lo smantellamento della sanità penitenziaria, una riforma, che pur comprendendo i motivi che la ispirarono, ha prodotto un peggioramento dell'assistenza stessa, un aggravio di spesa pubblica ed un aumento di rischi operativi e di sicurezza per la competenza rimasta in capo alla polizia penitenziaria. Ecco perché il prossimo 16 novembre, data nella quale la Presidenza del Consiglio ha convocato a Palazzo Chigi le organizzazioni sindacali del Comparto Sicurezza e Soccorso, come Fns Cisl porteremo al tavolo le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori del CNVVF e della Polizia Penitenziaria che ci hanno dato mandato di rappresentarli e di rivendicare i loro diritti”. “Siamo convinti che si possa ottenere di più anche con la legge di bilancio, faremo la nostra parte alla manifestazione nazionale della CISL del 25 novembre a Roma 'Partecipare per crescere: per migliorare la Manovra, costruire un nuovo patto sociale' saremo al fianco come sempre della Cisl per convincere il Governo a migliorare i contenuti delle legge finanziaria anche per i nostri comparti e per indicare la via di una strategia di sviluppo pienamente partecipata dalle parti sociali”, ha concluso Vespia.