La legge di bilancio 2026 ottiene il “bollino” e si prepara a raggiungere il Quirinale e poi il Parlamento. Nel testo definitivo, composto da 154 articoli, il governo conferma l’impianto della manovra e introduce ritocchi mirati alle misure più sensibili: affitti brevi, pensioni, Irpef, banche e cinema. «Siamo fieri di questa manovra – ha detto la premier Giorgia Meloni – perché, con poche risorse, abbiamo stabilito una strategia e l’abbiamo perseguita senza tentennamenti».

Cedolare secca al 21% solo senza piattaforme online

La novità più attesa riguarda la cedolare secca sugli affitti brevi. L’imposta resta al 21% per chi affitta un solo immobile, ma solo se non si utilizza un portale online. In caso contrario, la tassazione sale al 26%, una misura da cui il governo prevede 102 milioni di gettito annuo. La norma, tuttavia, divide la maggioranza. Airbnb critica l’aumento: «Imporre oneri fiscali solo online penalizza la classe media». Anche Forza Italia prende le distanze: «Non faremo mai cassa sulla casa degli italiani», ribadisce il partito. Fratelli d’Italia, con Gianluca Caramanna, tenta la mediazione, mentre il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti difende la scelta: «La crescita degli affitti brevi ha reso più difficile trovare casa, soprattutto nelle grandi città».

Pensioni, minime in aumento e proroga dell’Ape sociale

Sul fronte pensionistico, la manovra aumenta di 12 euro mensili le pensioni minime, una misura che riguarda 1,1 milioni di beneficiari, non solo gli over 70. È prorogata l’Ape sociale, ma non vengono rinnovate Opzione Donna e Quota 103. «L’incremento interessa chi si trova in condizioni di disagio effettivo», ha spiegato Giorgetti rispondendo al question time alla Camera.

Taglio Irpef e interventi su banche e assicurazioni

Confermata la riduzione dell’Irpef di due punti, dal 35% al 33%, che interesserà 13,6 milioni di contribuenti e comporterà un minor gettito di 2,9 miliardi di euro. Restano inoltre gli interventi su banche e assicurazioni: aumento di 2 punti dell’Irapanticipo sui crediti d’imposta, e un contributo straordinario di circa 4 miliardi nel 2026. «È un sostanziale contributo che aiuterà a risanare i conti pubblici e finanziare sanità, famiglia e sostegni ai meno abbienti», ha sottolineato il ministro. Il presidente dell’Abi Antonio Patuelli ha commentato: «Seguirò con attenzione il dibattito parlamentare. Le banche si troveranno nel 2026 in un contesto molto diverso, e serve che le istituzioni sostengano chi rischia in impresa».

I tagli al settore del cinema sono stati ridotti da 190 a 150 milioni, mentre le nuove disposizioni ministeriali introducono una spending review da 7 miliardi in tre anni. Le risorse redistribuite – spiega la relazione tecnica – ammontano a 8,1 miliardi nel 2023, 16,3 nel 2024 e 18 miliardi dal 2025.