L’iter della manovra 2025 rallenta di nuovo e il clima politico si surriscalda. Il ritardo nell’arrivo degli emendamenti del governo, attesi in commissione Bilancio del Senato solo giovedì, costringerà a votare nel fine settimana. Una scelta che ha scatenato le reazioni delle opposizioni, convinte che l’Esecutivo stia “appiattendo” il ruolo del Parlamento.

Governo e maggioranza rassicurano, ma la tensione resta alta

Al termine dell’ufficio di presidenza, il presidente della commissione Bilancio, Nicola Calandrini (FdI), ha escluso l’avvio delle votazioni già da venerdì: «Sabato dovrebbero tenersi», ha spiegato.

Il relatore Guido Liris, anch’egli di Fratelli d’Italia, ha provato a frenare le polemiche sostenendo che gli emendamenti dell’esecutivo saranno «pochissimi e neanche tanto corposi», lasciando spazio alle proposte parlamentari. «Se un emendamento del governo coincide con uno parlamentare, vince la parte parlamentare», ha assicurato. Una linea che non convince il centrosinistra, secondo cui i ritardi sarebbero il segnale di una maggioranza divisa.

Le opposizioni denunciano una manovra “scritta fuori dal Parlamento”

Durissime le parole del Partito Democratico. I senatori Francesco Boccia e Daniele Manca parlano di un testo «apparecchiato fuori dal Parlamento», denunciando che gli emendamenti già depositati restano «fermi in attesa dei testi imposti dal governo». Il Pd attacca anche le ipotesi circolate nelle ultime ore — come un emendamento sull’oro o l’innalzamento del tetto al contante — considerate «regali agli evasori» e contrarie alle indicazioni della Bce.

Dal fronte di Avs, Peppe De Cristofaro parla invece di maggioranza «solo apparentemente unita», che con le proprie tensioni interne starebbe «bloccando i lavori al Senato». L’esito, avverte, rischia di essere «una legge di bilancio blindata, inemendabile».

Il governo tira dritto: la manovra resta da 18,7 miliardi

Nessuna apertura arriva dall’Esecutivo. Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo conferma che l’ammontare della legge di bilancio non cambierà: «La manovra deve chiudersi a 18,7 miliardi. Queste sono le risorse».