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«Siamo sotto attacco» ma «non cediamo terrorismo mediatico». Così si legge in post pubblicato - e poi rimosso - sul blog delle Stelle che ha fatto andare su tutte le furie le opposizioni alla Camera durante l'esame degli odg alla legge di bilancio. Dopo giorni di tensione sulla legge di Bilancio, non si placa dunque lo scontro tra maggioranza e minoranze parlamentari. Tanto che il presidente di Montecitorio, Roberto Fico, più volte accusato di parzialità nella gestione dell'Aula dal Pd, è costretto a intervenire sull'accaduto. «Da presidente della Camera dico che la democrazia non è sotto attacco. Tutti si esprimono in modo libero, le opposizioni fanno il loro lavoro: è loro diritto opporsi alla legge di bilancio», dice Fico. «Non c'è nessun attacco delle lobby, ognuno fa il suo lavoro e io lo difenderò sempre, qui dento e fuori di qui», spiega, dissociandosi dunque da quanto apparso sul blog del suo partito. «Non cederemo ai ricatti, andremo avanti a testa alta, con il coraggio e l'ambizione di sempre: cambiare in meglio l'Italia. Sempre dalla parte del popolo», si leggeva sul post poi rimosso. «I vertici delle banche, assicurazioni, i grandi gruppi editoriali in perenne conflitto di interesse stanno inquinando il dibattito democratico con un vero e proprio terrorismo mediatico e psicologico», prosegue il testo. «È in corso una delle più violente offensive nei confronti della volontà popolare perpetrata in 70 anni di storia repubblicana. A sferrarla sono grandi lobby, poteri forti e comitati d'affari. Lottano per sopravvivere, per mantenere i propri privilegi, benefit, prebende, che si sono arbitrariamente assegnati in questi anni sulla pelle degli italiani. Con l'indegna complicità del Pd e di Fi, eterni zerbini dei potenti. E con la longa manus della stragrande maggioranza dei media, ipocrita cassa di risonanza di questi interessi corporativi». Per le opposizioni, già sul piede di guerra, è la goccia che fa traboccare il vaso. «La presidenza apprende con disappunto di questa dichiarazione e ritiene improprio paragonare il legittimo lavoro delle opposizioni a un atto di terrorismo», dice la presidente d'Aula di Montecitorio, l'azzurra Mara Carfagna. Il deputato Pd, Enrico Borghi, chiede invece «che il ministro Fraccaro si alzi e dica che il governo è distante da questa terminologia e da queste logiche». Giorgio Mulè di Forza Italia paragona il post apparso sul blog a «un colpo di fucile alla libera determinazione di chi in Parlamento sostiene con la faccia, le parole e gli atti le sue ragioni. Siamo in presenza di un'aggressione alle opposizioni e alla libera informazione, che è stata già umiliata nelle forme e nella maniera previste dalla legge di bilancio. Quello del M5S è un atteggiamento vigliacco e offensivo nei confronti di qualsiasi componente della Camera». I grillini, dal canto loro, difendono il post con la voce di Emilio Carelli: «Non stiamo parlando di terrorismo come fenomeno degli anni '70-80. Sono cose totalmente diverse, mi sembra del tutto inappropriato e fuori luogo il modo di strumentalizzare le cose».