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LA VISITA DEL LEADER DEM A BERLINO
Il segretario del Pd, Enrico Letta, è volato ieri a Berlino per un incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz e rimarcare così una volta di più le distanze che separano i dem da Giorgia Meloni in materia di politica internazionale. «Questo è il cuore d’Europa e noi siamo il cuore d’ Europa perché vogliamo trovare soluzioni per i problemi che abbiamo tutti - ha detto l’ex presidente del Consiglio - Siamo per un’Europa delle soluzioni e della collaborazione interna, siamo per un’Europa della maggioranza e contro un’Europa del diritto di veto, contro un’alleanza di nazioni che la destra in Italia e in altri paesi prefigurano».
Secondo Letta la destra ha una proposta «che va nella direzione dei governi di Ungheria e Polonia e che per noi non è adeguata». Il nostro posto, ha aggiunto, «è a Bruxelles è con la Germania, con la Francia, con la Spagna». Per poi immaginare la sera del voto. «Spero e sono convinto che dalle urne uscirà una maggioranza chiara, alla luce della legge elettorale ora in vigore - è il ragionamento del leader dem - Certo, bisognerà analizzare e valutare i risultati».
La visita di Letta è stata incentrata sul tema dell’energia e della ricerca di una soluzione europea comune all’aumento dei prezzi, e su questo punto il capo del Nazareno dopo il faccia a faccia con Scholz si è detto «molto più ottimista». Secondo il capo del Nazareno «esiste una comune consapevolezza del fatto che i problemi dei singoli paesi, delle singole imprese nei diversi paesi debbano essere risolti insieme» ed è questo che lo rende fiducioso in vista del Consiglio europe di fine settembre. «Italia e Germania stanno mano nella mano alla ricerca di una soluzione comune europea ha concluso - E questa è una buona notizia».
E mentre il suo alter ego di questa campagna elettorale era in Germania, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, denunciava «sistematici attacchi da parte di Ministri, cariche istituzionali e grandi media». Secondo Meloni «in nessuna democrazia occidentale il governo consente scientificamente provocazioni che potrebbero facilmente sfociare in disordini, durante la campagna elettorale, nelle manifestazioni politiche dell’opposizione».
Il riferimento è agli episodi di contestazione che si sono verificati più volte durante i comizi della presidente di Fratelli d’Italia nelle ultime settimane. «Questa gente parla di Europa, ma il loro modello è il regime di Ceausescu - ha scandito - Non ci facciamo intimidire da chi odia la libertà e la sovranità popolare».