«Credo che la costituzione del nuovo governo sarà abbastanza indifferente per il destino degli italiani». Non ci gira intorno, il 59enne segretario generale del Partito Comunista Marco Rizzo, nell’interpretare l’instabilità dell’attuale momento politico.

Rizzo, perché ritiene l’eventuale nuovo governo votato all’irrilevanza?

Il nuovo governo – come i governi precedenti – continuerà a prendere ordini dal Fondo Monetario Internazionale, dalla Banca Centrale Europea e dalla Nato. Abbiamo assistito a una fantasmagorica giravolta di Di Maio e dei Cinque Stelle che, presentandosi dal Presidente della Repubblica, hanno dismesso le loro posizioni – ampiamente sbandierate in campagna elettorale – anti- euro, anti- Ue e anti- Nato. Chapeau, meglio dei democristiani.

Lei è espressione di un partito fortemente radicato nell’ideologia. Cosa ne pensa di queste nuove formazioni politiche tendenti invece al superamento dell’ideologia?

L’antipolitica è voluta dai poteri forti: anche la peggiore delle politiche è meglio dell’antipolitica.

La convince la proposta del reddito di cittadinanza?

Il reddito di cittadinanza è quanto di più utile ai poteri forti. I veri poteri che governano il mondo e la globalizzazione capitalistica non possono permettersi di far morire letteralmente la gente di fame, perché in quel caso essa non consumerebbe: così, per permettere la sopravvivenza e la continuità dei consumi, concedono il reddito di cittadinanza. Il lavoro, al contrario, conferisce identità, dignità: chi lavora pretende diritti.

E invece i partiti cosiddetti di sinistra?

La sinistra espressa dal Pd è una sinistra che ha strizzato l’occhio alle banche, che si è auto- consumata nel desiderio di essere servile ed è quindi giusto che finisca così come sta finendo

A livello internazionale, il raid americano in Siria ha funto in Italia da cartina di tornasole fra partiti filo- americani e altri favorevoli alla mediazione russa. Cosa ne pensa della questione siriana vista dalla prospettiva italiana?

L’Italia, intanto, ha concesso basi e logistica. Cos’è andato a fare Di Maio a Bruxelles, a New York, nella City? Ad accreditarsi, a ribadire la propria approvazione del Patto Atlantico. Così anche Tsipras in Grecia. L’antipolitica può essere – come in Italia – apolitica ma non è esclusa anche un’antipolitica di sinistra, come quella di Tsipras.