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GIORGETTI MINISTRO ECOMOMIA
La prossima legge di bilancio 2025 non sarà “correttiva”, ma avrà come obiettivo principale il sostegno a famiglie e lavoratori. Lo ha ribadito il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenuto alla festa dell’Udc di Roma, confermando che le proiezioni macroeconomiche del governo restano solide e basate su un bilancio pluriennale «serio e prudente». Il titolare di via XX Settembre ha lasciato aperta l’ipotesi di un contributo da parte delle banche, spiegando che «c’è chi deve essere tutelato di più e chi forse meno», ma rinviando la scelta definitiva a un confronto politico interno alla maggioranza.
Irpef, cartelle e spese per la difesa
Tra i temi al centro della manovra, Giorgetti ha ricordato la possibilità di interventi sull’Irpef e sulla rottamazione delle cartelle esattoriali, mantenendo al contempo il principio di disciplina di bilancio. Un punto delicato resta la spesa militare e il sostegno all’Ucraina, che – ha sottolineato – «non sono gratis, ma impegni che dobbiamo considerare». Il ministro è tornato anche sul tema del sistema bancario italiano. Sul caso Mps ha chiarito: «Non abbiamo il controllo come qualcuno pensa, siamo scesi sotto la percentuale di controllo come richiesto dalla Commissione Ue». Per Giorgetti resta comunque necessario un processo di consolidamento bancario, con istituti «a servizio dell’economia reale». Con lo sguardo ai mercati, Giorgetti ha dichiarato che l’Italia attende con «serenità e consapevolezza» il giudizio di Fitch del prossimo 19 settembre, rivendicando l’affidabilità dei conti pubblici. Ha inoltre invitato la Banca Centrale Europea a leggere la nuova fase economica: «Il dollaro che si deprezza, aggiungendo così un dazio implicito alle nostre esportazioni, è un problema di tutti».
Infine, un passaggio sul confronto con gli Stati Uniti: «La politica dei dazi di Trump è una politica economica che fa gli interessi economici, ma soprattutto geopolitici degli Usa». Secondo Giorgetti, l’Europa mostra una carenza di visione politica e deve comprendere con maggiore chiarezza i propri interessi strategici, non solo economici.