Mani libere. La Lega se ci riesce faccia pure il governo con i Cinque Stelle. Forza Italia non gli voterà "ovviamente" la fiducia ma "valuteremo provvedimento per provvedimento". Se saranno  cose "che fanno parte del programma di centrodestra". Alle 21 di mercoledì 9 maggio, dopo una giornata passata aspettando "Silvio","il Cav dice chiaro e tondo all'alleato Matteo Salvini che lui non mette veti ma non può votare" esecutivi con i Cinque Stelle  "che hanno dimostrato anche in queste settimane di non avere la capacità politica di assumersi responsabilità" di governo. Berlusconi premette che la "soluzione più logica e coerente" sarebbe stato dare l'incarico per un governo di centrodestra. Ma prende atto delle decisioni del presidente Mattarella. Poi, dopo aver rassicurato Salvini che l'alleanza di centro-destra non verrà meno, gli lancia una sfida:ora se non siete capaci di fare questo governo "nessuno potrà usare come alibi Forza Italia" per "l'incapacità o l'impossibilità di mettere d'accordo forze così diverse". Insomma, come dire a Salvini:che c'entra la flat-tax, la riduzione delle tasse con il reddito di cittadinanza? Il Cav dopo sottolinea che non c'è mai stata alcuna sua trattativa per un governo del genere. Il dado è tratto. Berlusconi lancia la sua sfida a Salvini ora lasciato da solo con il suo 17 per cento di fronte agli umori pentastellati. Lui il Cav non tratta la sua resa. Ma avverte il capo leghista:noi resteremo insieme nelle giunte, la nostra alleanza resta unita ma sul governo nazionale Berlusconi ora ha mani libere. È la minaccia rovesciata che faceva Bossi una volta agli alleati. Ora però, per un contrappasso della storia, è il Cav a usare con Salvini le armi affilate del Senatur.