Da Calenda a Conte, l’opposizione si compatta per la prima volta e lo fa contro il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove. Con un duplice attacco, che va dalle mozioni di censura presentate da Pd e M5S - alle quali il Terzo Polo ha già garantito il proprio voto favorevole - e il pressing di Riccardo Magi (+ Europa), Enrico Costa (Azione) e Angelo Bonelli (Verdi) per l’accesso agli atti resi pubblici in aula dal vicepresidente del Copasir Giovanni Donzelli. Un modo per dimostrare che delle due solo una può essere la verità: o gli atti sono accessibili anche agli altri parlamentari e, dunque, Donzelli poteva entrarne in possesso o quella commessa dal sottosegretario Delmastro - che gliene ha riferito il contenuto - è stata una violazione, per cui è necessario che restituisca le deleghe.

Il primo a colpire il governo è Magi, che da quattro giorni attende una risposta alla richiesta di accesso agli atti presentata al ministro della Giustizia Carlo Nordio e al capo del Dap Giovanni Russo, con la quale chiede «di prendere visione e/ o di ottenere copia della scheda di sintesi del Nic (Nucleo investigativo centrale, ndr)» sui dialoghi tra l’anarchico in sciopero della fame Alfredo Cospito e tre boss al 41 bis, atti che, secondo Nordio, non sarebbero coperti da segreto. In assenza di risposta da via Arenula, Magi si presenterà personalmente oggi al ministero per sollecitarne la consegna, così come farà Bonelli.

L’altro fronte caldo è quello delle mozioni di censura, depositate alla Camera da dem, Alleanza Verdi- Sinistra e grillini. Premesso che «il sottosegretario Delmastro Delle Vedove ha svelato il contenuto di informazioni riservate e il collega Donzelli le ha usate strumentalizzandole contro alcuni deputati del maggior gruppo dell'opposizione ed è evidente che la rivelazione di informazioni riservate e delicatissime per la lotta alla mafia e al terrorismo da parte del sottosegretario dimostra la sua assoluta inadeguatezza al ruolo ricoperto - si legge nella mozione firmata da Pd e Avs -, impegna il Governo ad invitare l'onorevole avvocato Andrea Delmastro Delle Vedove a rassegnare le dimissioni da sottosegretario di Stato alla giustizia». La mozione «è un passaggio ineludibile», secondo Marco Grimaldi, vicecapogruppo Avs alla Camera. «Di fronte all'incredibile copertura offerta dalla presidente del Consiglio Meloni ai due esponenti di Fratelli d'Italia - ha evidenziato - non resta che insistere nella nostra denuncia: il comportamento dei due coinquilini li rende inaffidabili, hanno rotto la catena di garanzie istituzionali che è a fondamento dello Stato di diritto. Oggi rivelazioni di materiale sensibile e non divulgabile usato come clava contro le opposizioni, ci chiediamo quale potrebbe essere il prossimo passo, un bel dossieraggio?».

Il M5S chiede invece di «avviare immediatamente le procedure di revoca, su proposta del presidente del Consiglio dei ministri, della nomina a sottosegretario di Stato del deputato Andrea Delmastro Delle Vedove». Meloni, ha poi aggiunto il leader dei 5S Giuseppe Conte in comizio a Monza, «deve invitare i suoi fedelissimi Donzelli e Delmastro a dimettersi, perché si sono dimostrati superficiali e inadeguati ai ruoli che rivestono, non possono utilizzare informazioni non segrete ma riservate e non divulgabili per fini di lotta politica, non è consentito».

Assicurato il supporto del Terzo Polo, come chiarito dal leader di Azione Carlo Calenda in un’intervista al Corriere della Sera. «È netto che la ragione stia dalla parte del Pd - ha sottolineato -. Noi l'abbiamo sempre detto che sulle questioni che riguardano i diritti ci sarebbe stata un'opposizione intransigente. Qui stiamo parlando dell'uso d'informazioni riservate nella disposizione di un sottosegretario alla Giustizia che vengono usate contro l'opposizione. È inaccettabile» .