«Alla Lega serve un nuovo leader. Serve un nuovo leader che vada nella direzione dell’autonomia, che rimetta al centro la questione settentrionale». Parola Senatùr, Umberto Bossi, che ha partecipato alle celebrazioni del 40esimo anniversario della fondazione della Lega. 

Una torta e poi bottiglie di vino, magliette e bandiere. Gemonio, nel Varesotto, per un giorno torna il centro del mondo leghista per festeggiare, fuori dalla villa dove vive il fondatore. A consegnare i doni al Senatùr una schiera di persone che «non hanno tradito gli ideali di allora». È lui, il leader ultraottantenne, che accoglie tutti nel salotto della sua casa per un saluto e una foto, rigorosamente scattata dal figlio Renzo perché all’ingresso bisogna consegnare il cellulare. Organizzatore della manifestazione, Roberto Castelli, ex big del Carroccio.

Rispondendo alle domande dei cronisti, in un breve incontro nel giardino della sua villetta, Bossi manda un messaggio chiaro all’attuale leader del Carroccio. «Non mi pare che Matteo Salvini abbia mostrato attenzione per la questione settentrionale – dice – ma serve andare in quella direzione. Servirebbe qualcuno che abbracci la questione e la porti avanti con determinazione». A chi gli chiede se potrebbe trattarsi di Giancarlo Giorgetti, risponde sorridendo: «Giorgetti è uno bravo, ma non voglio dire niente altrimenti lo massacrarlo». Quindi aggiunge: «L’ho sentito ieri sera, oggi è in Lussemburgo, tornerà stasera». Quanto a Salvini, dice: «Lui non l’ho sentito. Devo dire la verità – aggiunge - mi aspettavo che senza dire niente comparisse». Ma evidentemente non è successo.