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Giorgia Meloni, la prima premier donna italiana, che oggi giura con il suo governo al Quirinale, lasciando ieri sera Montecitorio, ha guardato soddisfatta i cartelli della mostra su “Falcone e Borsellino” e così ha commentato la giornata di svolta della sua vita politica: «Ho incominciato a fare politica dopo la strage di Via D’Amelio. Oggi è un cerchio che si chiude».
Dopo undici anni il centrodestra torna al governo. Guidato da Meloni, presidente di FdI, il partito che ha trainato la vittoria della coalizione, sarà un esecutivo sempre in blu, ma non più quello di ordinanza di Silvio Berlusconi poi adottato nel look oltre che da Matteo Salvini anche dalla stessa premier per il suo tailleur. Sarà un blu dipinto di blu, per dirla con la canzone? Quel governo dove Berlusconi intende far valere la centralità di «tutti i partiti che compongono la coalizione»? Lo si vedrà strada facendo.
L’indicazione «unanime» al Colle dei leader del centrodestra è stata per Meloni, come lei stessa ha annunciato dopo la consultazione lampo in mattinata con Sergio Mattarella. I riflettori di osservatori maliziosi si sono accesi su uno sguardo interpretato come quasi dubitativo che si sono scambiati Berlusconi e Salvini, mentre Meloni dava l’annuncio sull’indicazione «unanime della sottoscritta». Ma il nuovo esecutivo, nettamente meloniano, dà comunque centralità agli alleati.
Governo meloni, i ministeri di Lega e Forza Italia
Sono assegnati ai partner della Lega e di Forza Italia due ministeri strategici: il Mef al vicesegretario leghista Giancarlo Giorgetti e gli Esteri al vicepresidente e coordinatore di FI Antonio Tajani. Sia per Salvini, che andrà alle Infrastrutture, che per Tajani è previsto l’incarico di vicepremier. Per il resto, come era prevedibile, netta prevalenza del partito, o di aree vicine ad esso, uscito vincitore dalle elezioni. Il braccio di ferro con Berlusconi sulla Giustizia lo vince, come era previsto, Meloni con il suo candidato Carlo Nordio, eletto con FdI alla Giustizia. Elisabetta Alberti Casellati, la candidata del leader azzurro, andrà invece alle Riforme. Ieri giravano indiscrezioni secondo le quali per le richieste di Berlusconi ci potrebbe essere una compensazione con l’azzurro Francesco Paolo Sisto alla Giustizia, nelle vesti di viceministro in Via Arenula.
Forza Italia non ottiene l’altro ministero che era nei suoi desiderata, all’ex Sviluppo economico, ora chiamato “Imprese e made in Italy”, andrà un big di FdI, Adolfo Urso ex presidente del Copasir. Il cofondatore del partito di Meloni, Guido Crosetto andrà alla Difesa; Francesco Lollobrigida, attuale capogruppo alla Camera, all’Agricoltura; sottosegretario alla presidenza del Consiglio sarà Alfredo Mantovano, ex esponente di An e magistrato, ai tempi di Gianfranco Fini. Sempre a FdI, il nuovo ministero del Mare e del Sud con Nello Musumeci, ex presidente della Sicilia; Luca Ciriani, attuale capogruppo meloniano al Senato, ai Rapporti con il Parlamento; Raffaele Fitto agli Affari Europei e Pnrr; Daniela Santanchè al Turismo, Andrea Abodi, di area, ministro dello Sport e delle politiche per i giovani; Eugenia Roccella, anche lei indipendente di area, alla Famiglia e Natalità, sempre di area Gennaro Sangiuliano, già direttore del Tg2, sarà alla Cultura. Per Forza Italia, invece, Gilberto pichetto Fratin, azzurro della prima ora, già viceministro allo Sviluppo Economico, è assegnato ora all’Ambiente; la ex capogruppo azzurra al Senato, Annamaria Bernini andrà all’Università.
Berlusconi ha spuntato anche Paolo Zangrillo, senatore azzurro, fratello del medico del S. Raffaele e suo personale, alla guida della Pubblica amministrazione. La Lega dopo aver ottenuto per Salvini le Infrastrutture, l’incarico di vicepremier e il Mef per Giorgetti, avrà il Viminale, seppur con la formulazione tecnica della presenza del prefetto Matteo Piantedosi, già capo di gabinetto del leader leghista alla guida dell’Interno; Roberto Calderoli andrà alle Autonomie regionali; Alessandra Locatelli alla Disabilità; per l’Istruzione ci sarà Giuseppe Valditara, ideologo del programma leghista delle ultime elezioni.
Governo Meloni, sottosegretari e viceministri
Si attende ora il giro dei sottosegretari e viceministri, con i quali potrebbero essere fatti ritocchi per tenere il governo meloniano in equilibrio sempre più con i rapporti con gli alleati. Salvini ha commentato: «Ora rapidi e efficienti. Il centrodestra non è spaccato come scrivono i giornali. Solo qualche discussione». Forse la Lega avrebbe preferito tenere l’Agricoltura. Berlusconi, che ha guidato al Colle la delegazione azzurra con i capigruppo Licia Ronzulli e Carlo Cattaneo e lo stesso Tajani, posta subito una foto con Meloni: «Congratulazioni al nuovo presidente del Consiglio». Se sarà blu dipinto di blu, è tutto da scoprire.