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Ci si aspettava lo show, e show è stato. La presentazione del libro Controvento di Matteo Salvini assieme al generale Roberto Vannacci era la prima uscita in coppia dei due, da quando il leader della Lega ha annunciato la candidatura del militare tra le fila del Carroccio alle Europee. E non sono mancati i colpi di scena.
«Ho la tessera della Lega dal '91, siamo nati nel nome della difesa dei territori e ieri è arrivata in Aula l'Autonomia, a differenza di altri che hanno cambiato simboli e obiettivi – ha detto Salvini – È una storia di coerenza: quando ho letto le pagine di astio verso il libro di Vannacci, ho voluto conoscere questo mostro che aveva osato da generale pensare e combattere, ho condiviso una gran parte dei suoi passaggi nel libro».
Per poi spiegare che qualche diversità di vedute c’è- «Io sono libero di non condividere qualche idea di Roberto – racconta – lui lo stesso: con un uomo di esperienza che non ha avuto paura ci siamo trovati in sintonia, secondo me gli italiani ci daranno una grande sorpresa».
E non manca un attacco a sinistra. «La sinistra invece di occuparsi di operai, di fabbriche, si occupa della caccia al fascista che non c'è», ma «non ci sono fascisti nel 2024», ha detto il ministro dal palco, specificando poi che «le elezioni europee non avranno influenza sul governo, che durerà per i 5 anni di legislatura».
E infine un attacco a Macron, «mai nel nostro nome un solo soldato italiano a combattere e morire fuori dai nostri confini», e la spiegazione della candidatura del generale. «Roberto si candida per andare a cambiare questa Europa, abbiamo un obiettivo in comune», ha detto Salvini.
Vannacci ha parlato poi di immigrazione, politica estera e interna. L’immigrazione clandestina? «Se si vuole garantire all’Europa un futuro fatto di benessere e di sviluppo andranno presi dei provvedimenti – ha spiegato – Perché le società multiculturali sarebbero migliori delle altre? È una cosa che si scontra con il concetto di patria, dove tutti si stringono intorno a un medesimo principio e sono pronti a combattere per questo. Nella società multiculturale il concetto di nazione sovrana viene messo in dubbio», avverte. «Non ci possono essere le attenuanti multiculturali, la giustizia deve essere uguale per tutti», conclude, con riferimento a usanze tipo il velo per le donne islamiche.
E non manca un riferimento al suo libro. «Non c'è dubbio che un mondo senza identità è un modo al contrario, quello che ci sta offrendo l’Europa nell’ultimo tempo, stanno togliendo tutti i simboli identitari. Per le olimpiadi hanno tolto pure il crocifisso dai manifesti olimpici di Parigi – ha detto – Hanno tolto pure le campane, hanno annacquato tutto, l’Europa deve sembrare una paccottiglia dove tutti vengono inclusi». «Mi aspetto grande condivisione in Europa», dice con riferimento ai valori che porterà in Europa, a partire dalla cristianità.