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Nemmeno il tempo di archiviare, con soddisfazione e con i ringraziamenti della premier Giorgia Meloni, la legge di Bilancio, approvata ieri dalla Camera, con 200 sì, 112 no e 3 astenuti, che sulla maggioranza si abbatte l’inchiesta giudiziaria sugli appalti Anas, con le opposizioni che chiedono al governo, e in particolare al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, di riferire alla Camera con un’informativa urgente. Una voce fuori dal core delle opposizioni quella del deputato di Azione Enrico Costa che in aula ha detto: “Vorrei ricordare all’onorevole Cafiero De Raho che qui non siamo in tribunale e non stiamo a fare la requisitoria” e “vorrei ricordare sommessamente che ha cambiato mestiere: oggi svolge un’attività politica”, dice accompagnato dagli applausi dei deputati del suo gruppo e di quelli di maggioranza.
Tornando alla manovra va ricordato che si tratta di circa 24 miliardi, che salgono a 28 con l'aggiunta dei primi decreti attuativi della delega fiscale, viene finanziata con un extra deficit da 15,7 miliardi combinato con il rincaro delle accese sui tabacchi e una spending review sui ministeri e sui trasferimenti agli enti locali. Per i prossimi anni il testo delinea anche lo scenario di una possibile razionalizzazione delle partecipazioni statali da cui incassare fino a 20 miliardi. Il provvedimento più importante è la proroga per il 2024 del taglio del cuneo fiscale e contributivo per i redditi fino a 35.000 euro.
Ovviamente non si sono fatte attendere le reazioni, soprattutto i provvedimenti in materia di pensioni e Ponte sullo Stretto. Dopo una lunga mediazione, il governo ha deciso di non toccare le pensioni di anzianità di medici, funzionari degli enti locali, maestri e ufficiali giudiziari. Niente tagli anche per coloro che decideranno di andare in pensione entro il 31 dicembre di quest'anno. Le decurtazioni degli assegni scatteranno invece per i prepensionamenti. E mentre il capogruppo di Fratelli d’Italia, dice: «Non sono slogan per parlare alla pancia degli elettori perché gli elettori sono intelligenti. Non pensiamo che sia stata una legge di bilancio facile ma sicuramente segna il ritorno della politica dopo anni di sospensione. È una manovra di cui ci assumiamo oneri e onori e ringraziamo tutti i membri del governo e i colleghi della maggioranza per la lealtà dimostrata».
La senatrice di Forza Italia e vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli in un videomessaggio sui social dice: «Lavoriamo ogni giorno avendo ben chiara la strada da seguire: sostenere i giovani creando opportunità di lavoro, prospettive per il futuro e ponendo le condizioni affinchè possano nascere nuove famiglie. Abbiamo abbassato le tasse sul lavoro per aiutare le imprese, il pilastro della nostra economia e senza le quali non ci sarebbe sviluppo. Abbiamo investito risorse nella sanità senza precedenti perchè abbiamo a cuore la salute dei nostri cittadini. Se il 2023 è stato l’anno dei sacrifici, il 2024 sarà l’anno della svolta».
Di tutt’altro parere il vicecapogruppo del Pd a Montecitorio, Toni Ricciardi: «Questa legge di bilancio suona il de profundis dei sovranisti nazionalisti che parlano tanto in campagna elettorale, ma alla prova dei fatti si sgonfiano come un palloncino. Il governo di quelli che all’opposizione chiedevano di uscire dall’euro, fa partite il nuovo anno all’insegna dell’austerità e con un patto di stabilità sconclusionato, che penalizzerà il Paese, alla cui sottoscrizione Giorgetti ha assistito inerme. Nella manovra ci sono delle penalizzazioni per le fasce più deboli, l’aiuto in busta paga è la conferma di ciò che era stato fatto prima senza nessun euro in più e dal prossimo anno mancheranno le risorse per prorogarlo. Una manovra che prevede una crescita di 0.2% e anche un bambino sa che se un Paese non cresce almeno al 2% non cresce».
Netta la bocciatura di Angelo Bonelli di Verdi e Sinistra: «La Legge di Bilancio del governo Meloni approvata ieri è iniqua e ingiusta, con un chiaro orientamento verso gli interessi dei poteri forti e spese in settori che nulla hanno a che vedere col momento in cui il paese si confronta con sfide sociali e ambientali di vasta portata».
Il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra ha un giudizio positivo: «Nonostante le limitate risorse, la legge di bilancio approvata in maniera definitiva concentra molte dotazioni finanziarie su misure di coesione e di sostegno ai redditi medio- bassi da lavoro, pensioni e famiglie, in linea con quanto rivendicato dalla Cisl ai tavoli di trattativa e nelle mobilitazioni di questi mesi». Sbarra, però, rilancia: «Ora bisogna dare continuità al dialogo sociale affrontando le principali questioni dell’Agenda ’24, a partire dal tavolo sulla riforma del sistema pensionistico, dall’aumento di salari e pensioni anche attraverso il taglio delle tasse, dal sostegno a sanità e scuola, dal rinnovo dei contratti pubblici e privati , da una nuova politica dei redditi e da una strategia industriale e infrastrutturale che riagganci la crescita, attuando in modo partecipato il Pnrr e sbloccando investimenti e riforme che assicurino stabilità, qualità e protagonismo al lavoro. Fondamentale, in questo senso, anche far evolvere le relazioni industriali in senso partecipativo, secondo le linee tracciate nella proposta di legge di iniziativa popolare della Cisl. Su questa road map chiamiamo il governo ad aprire un comune spazio di confronto con le parti sociali, verso un moderno Patto per il lavoro, la crescita e lo sviluppo. La Cisl non farà mancare il suo contributo».