Non accenna a placarsi la discussone sull’Autonomia dopo il botta e risposta degli scorsi giorni tra il presidente dell’Emilia- Romagna Stefano Bonaccini e quello del Veneto, Luca Zaia. Uno scontro provocato, secondo l’esponente leghista, dal Pd che «alimenta la paura» nei cittadini, piuttosto che concentrarsi nel merito. Un’accusa prontamente rispedita al mittente dall’intero apparato dirigente del Nazareno, a partire dal capogruppo al Senato, Francesco Boccia, che ha risposto ieri dicendo che i dem non fanno altro che «raccontare la verità al Paese che Calderoli e la Lega vogliono spaccare».

Nel mezzo c’è Matteo Renzi, che ha deciso di fare dell’Autonomia la battaglia simbolo con la quale farsi accettare nel campo larghissimo e che per questo ha cominciato a battere a tappeto i social e le piazze. A partire dalla «giornata straordinaria» di mobilitazione prevista per oggi, quando si svolgeranno banchetti di Italia viva in tutta Italia (Renzi sarà a largo di torre Argentina a Roma) per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla raccolta firme, che ha ampiamente superato quota 500mila.

Una battaglia condivisa in primis con Elly Schlein, che punta a far riavvicinare l’ex presidente del Consiglio al suo vecchio partito. D’altronde, entrambi hanno conquistato il Nazareno proponendosi come “l’alternativa” all’establishment, rappresentato ai tempi di Renzi da Pierluigi Bersani e al tempo di Schlein da Stefano Bonaccini e gli ormai celebri “cacicchi e capibastone”. I quali rispondono al nome del presidente della Campania Vincenzo De Luca e a quello della Puglia Michele Emiliano, entrambi per uno strano gioco del destino in prima fila contro la stessa Autonomia.

Ma la campagna di raccolta firma prosegue anche per Avs, i quali volontari sono stati ringraziati ieri dal leader di Si Nicola Fratoianni. «Un grazie ai volontari e alle volontarie di Avs che sotto il sole d’agosto stanno organizzando raccolta firme, e un grazie a chi sta firmando - ha detto Fratoianni - Messaggio chiaro a Meloni, gli italiani non vogliono lo SpaccaItalia».

Dall’altra parte, nel centrodestra si registra una Lega che va dritta per la propria strada, con FdI che cerca di mantenere aperto un minimo di dialogo con l’opposizione. «Non posso che confermare la disponibilità del governo al massimo ascolto di tutti i rappresentanti delle autonomie che hanno manifestato preoccupazioni - ha detto ieri il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, rispondendo a un’interrogazione sull’autonomia differenziata nel corso del question time alla Camera - Tanto di coloro che hanno fatto riferimento all’esigenza che vengano preliminarmente determinati i Lep prima di poter dare avvio a qualsiasi tipo di negoziato, quanto di coloro che hanno manifestato la preoccupazione diametralmente opposta per eventuali rallentamenti dei negoziati relativi ad ambiti di materie diversi da quelli riferibili ai Lep».

Il riferimento è anche a Forza Italia, che con il presidente della Calabria Roberto Occhiuto ha manifestato in più di un’occasione i molti dubbi che pervadono il partito azzurro, specialmente al Sud.

In merito alle preoccupazioni «per eventuali rallentamenti dei negoziati relativi a materie e ambiti di materie diversi da quelli riferibili ai Lep», per questi ultimi, «come noto, le legge di attuazione consente l’avvio fin da subito dei negoziati con le Regioni». Non solo. «È lungo questa strada, appena segnata dal legislatore, che il governo intende procedere - ha detto Ciriani - In conclusione, come si legge in un articolo pubblicato dall'Istituto Bruno Leoni, chi attacca il governo “sembra sostenere che l'autonomia rischi di ' scassare' modalità di erogazione dei servizi pubblici attualmente ineccepibili. Fa sorridere anche solo l’idea che sia l'autonomia a mettere a repentaglio tali servizi”».

La stessa Forza Italia mantiene una posizione ambigua, tra la necessità di non mettere in difficoltà il governo e quella di salvaguardare il proprio elettorato al Sud. «L’autonomia differenziata faceva parte del programma che il centrodestra ha firmato e sottoscritto e su cui ci si è impegnato di fronte agli italiani - ha spiegato Stefano Benigni, vicesegretario nazionale di Forza Italia - Io personalmente sono convinto che l'autonomia possa mettere le regioni nelle condizioni di essere più efficienti e competitive, ma allo stesso modo, dobbiamo fare in modo di garantire a tutti le stesse opportunità».