Appartenere alla dinastia dei Kennedy significa incarnare in qualche modo la storia degli Stati Uniti: potere, ricchezza, lutti, un destino quasi inevitabile al quale non sfugge neanche Robert F. Jr.

Il sessantanovenne figlio di Bob infatti da aprile è ufficialmente in corsa per la presidenza degli Stati Uniti, come sfidante di Joe Biden per le primarie dei democratici. Noto e apprezzato avvocato impegnato sulle questioni ambientali, sembra un candidato con non moltissime chance ma il suo profilo potrebbe, almeno nelle prime fasi, costituire una sorpresa. Soprattutto per alcune posizioni politiche che, paradossalmente, stanno attirando sul candidato i favori di parte dell’elettorato repubblicano.

Robert F. Jr è infatti un pubblico sostenitore delle teorie anti vaccino, e in questo senso la sua è una storia di lunga data che non si riduce al periodo Covid. Le sue opinioni hanno provocato una forte reazione, anche da parte della stessa famiglia. Nel 2021 sua sorella lo ha definito molto pericoloso. Nel 2019, altri tre membri del clan Kennedy hanno scritto un editoriale sul magazine Politico, denunciando le teorie di Robert Jr.

Nel 2022, Facebook e Instagram hanno rimosso gli account di un gruppo No vax da lui fondato, Children's Health Defense, per aver violato ripetutamente le politiche aziendali sulla disinformazione medica. Kennedy ha anche pubblicato un libro, The Real Anthony Fauci, in cui ha accusato l'ex responsabile per le malattie infettive di uno storico colpo di stato contro la democrazia occidentale.

Insomma un antivaccinista convinto che lo scorso anno, durante un discorso pubblico a Washington ha citato la Germania nazista riguardo le misure messe in campo contro la pandemia. Ma è stato durante il fine settimana scorso che Kennedy ha lanciato teorie singolari secondo le quali il Covid potrebbe essere stato creato per attaccare caucasici e neri, ma risparmiare ebrei ashkenaziti e cinesi.

Alle inevitabili polemiche, Robert Jr ha risposto di non aver mai insinuato che l'effetto etnico sia stato deliberatamente architettato, affermando di essere stato diffamato, citando a supporto uno studio pubblicato dal National Institutes of Health che esamina come i fattori genetici umani contribuiscono alla trasmissione del Covid.

Gli stessi autori del lavoro scientifico hanno risposto che l'accostamento tra le teorie no vax e la pubblicazione danneggiano la ricerca. Violente bordate sono arrivate dall'addetto stampa della Casa Bianca, Karine Jean- Pierre, che ha definito i commenti di Kennedy sugli obiettivi etnici vili e pericolosi per gli americani. Anche altri membri del Partito Democratico hanno preso le distanze dalle osservazioni del collega dem, descrivendole come antisemite e anti- asiatiche.

Nonostante ciò Kennedy ha visto il sostegno popolare aumentare fino al 21 per cento nei sondaggi di opinione nazionali e ora il suo campo di battaglia sembra essere il mondo degli adolescenti di classe medio alta. A riprova del fatto che non si rivolge solo a ceti sociali disagiati economicamente e con bassa istruzione. Un elettorato che negli ultimi anni si è sentito orfano della rappresentanza politica dei dem e ha contribuito al successo di Trump.

Non a caso la campagna di Kennedy sta ricevendo un'ampia copertura da Fox News e altri media di destra. La CBS ha riferito già ad aprile che l'ex consigliere di Trump, Steve Bannon, aveva incoraggiato per mesi Robert Jr. a candidarsi. Il suo nome, infatti, avrebbe potuto rivelarsi un utile “fattore caos” nella corsa del 2024, alimentando le posizioni anti- vaccino in tutto il paese.

Lo stesso Donald Trump ha elogiato più volte il candidato democratico, dipingendolo come un ragazzo molto intelligente. Qualcuno nel partito conservatore si è addirittura spinto a promuovere l'idea di una corsa in ticket.

Fantapolitica sicuramente, ma un dato sta a dimostrare che la realtà appare meno scontata di quello che potrebbe essere: secondo i documenti depositati presso la Commissione elettorale federale (FEC) sabato scorso, i donatori che in genere finanziano i repubblicani sono tra i principali contributori, finora, proprio di Kennedy.