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IL LEADER LEGHISTA: «UN INSULTO»
Alla Camera se ne riparlerà la prossima settimana, ma il rinvio della discussione dei testi su Ius scholae e coltivazione domestica della cannabis non basta per allentare la tensione tra i due schieramenti in Parlamento: centrosinistra, inteso come campo larghissimo, a favore; centrodestra contro. Per forza di cose questo significa che la maggioranza di governo è spaccata, con Pd e Movimento 5 Stelle da una parte e Lega e Forza Italia dall’altra. Che sia questo il motivo per cui il governo, già fortemente sotto pressione per la vicenda Conte- Draghi, possa rischiare di terminare prima del previsto la sua corsa? L’ipotesi è da fuggire secondo il segretario dem, Enrico Letta. «Il voltafaccia che c’è stato in Parlamento da parte del centrodestra sullo Ius scholae rappresenta una grande sorpresa - ha detto ieri in direziona al Nazareno l’ex presidente del Consiglio Si fa cadere un governo per fatti drammatici, non perché un ragazzo italiano a tutti gli effetti, dopo anni di scuola in Italia, che parla il dialetto come posso parlarlo io, viene ad avere finalmente la possibilità di avere la cittadinanza: rimango senza parole di fronte ad una scelta di questo genere». Per poi rilanciare. «Non arretriamo di un millimetro e il metodo che è stato scelto da parte della Lega e di Salvini è incomprensibile - aggiunge il leader dem - Ci sono dei temi che riguardano la cittadinanza, i diritti, che sono tipici dell’agenda parlamentare e sui quei temi si discute in Parlamento, non c’è nessun collegamento da fare con la vita del governo». Chiedendo infine un compromesso al centrodestra ma sottolineando che il Pd «non cederà ai ricatti». E se per il ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli, sullo Ius scholae «è giusto andare avanti, così come sulla cannabis», e la deputata Doriana Sarli ( ManifestA) parla di «diritto di cittadinanza», il portone del centrodestra rimane più che chiuso. Sbarrato. Per tutta risposta il numero uno di via Bellerio, Matteo Salvini, ha risposto infatti che «le minacce del Pd non spaventano» e che i due provvedimenti sono «un insulto a milioni di italiani». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Luca Ciriani, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, secondo il quale «la sinistra e gli italiani abitano su due pianeti diversi». Sul tema è intervenuto anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ribadendo che si tratta di «proposte di iniziativa parlamentare» e che per questo «il governo non rischia».