«La Leopolda non è il renzismo, ma l’occasiomne per un gruppo di numerosi giovani di discutere di politica. Nata con l’obiettivo di mettere a dialogare persone con storie diverse». Così Matteo Renzi presenta l’ottava edizione della Leopolda, ribattezzata con la sigla “L’ 8”, l’appuntamento simbolo della rottamazione, che ieri ha aperto i battenti a Firenze ( si protrarrà fino a domenica). Il segretario del Pd è arrivato alla vecchia stazione in treno accompagnato dal ministro dello Sport Luca Lotti e dal capogruppo alla Camera Ettore Rosato.

Pochi i dirigenti presenti: resistono i renziani  Guerini, Rosato, Ermini, Giacomelli, Giachetti, Picierno, Bonafé, Rotta, Malpezzi. I leader delle minoranze Orlando, Emiliano e Cuperlo, invece disertano l'appuntamento fiorentino. Oggi è il secondo giorno e vanno in scena i tavoli tematici, 43 in tutto, condotti e diretti da parlamentari dem e da qualche ministro.

Intanto, via da Firenze, anche Giuliano Pisapia prende la parola: "Centrosinistra significa avere la sinistra, il cattolicesimo democratico e tutti i partiti che si sentono e si riconoscono nel centrosinistra, mi sembra che lo dica la parola stessa". Un chiaro riferimento alla possibile presenza in coalizione col Pd anche di Ap: "Veniamo da sinistra, ma metteremo insieme centro e sinistra per un nuovo centrosinistra", ha detto il leader di Campo Progressista.

A distanza anche il leader di Ap, Angelino Alfano, ha commentato con cautela: "La legge elettorale non prevede la condivisione del candidato premier. Se correremo con la coalizione di governo, noi non voteremo il candidato premier del Pd ma per il nostro. Se non ci saranno le condizioni per l'alleanza con il Pd, allora con i moderati individueremo un nostro candidato di coalizione"