PSICODRAMMA DEMOCRAT

È iniziato il percorso che porterà il Partito democratico alla scelta del successore di Enrico Letta alla guida del Nazareno. Ieri in Direzione il leader uscente ha descritto le varie fasi che porteranno alle primarie, da svolgersi nel marzo del 2023.

«Oggi 28 ottobre 2022, cento anni dopo la marcia su Roma, comincia il percorso costituente del nuovo Pd - Ha detto Letta - Credo che sia molto importante e significativo che il percorso congressuale del Pd si avvii in un giorno così importante per la nostra democrazia».

' Immagino primarie che si tengano il 12 marzo - ha aggiunto il leader dem - Il percorso tiene conto della complessità della situazione che stiamo vivendo e abbiamo ascoltato diverse tesi nel dibattito, chi voleva accelerare e chi decelerare: quella che vi propongo, da arbitro e garante, è la sintesi migliore dell'esigenza di arrivare a un nuovo Pd che rapidamente sia in campo».

Critiche importanti alla linea della segreteria sono arrivate dall’ex presidente Matteo Orfini, che ha parlato di «tripla sottovalutazione: della forza della Meloni, della crisi del Pd, del doppio attacco al quale siamo sottoposti».

Secondo Orfini il Pd deve rispondere a Meloni «non con un programmino ma con la politica», e soprattutto cambiando approccio. «L'inizio dell'opposizione non è stato buono - ha scandito - In aula siamo andati male proprio perché non abbiamo saputo leggere bene il cambio di fa». Tradotto, bene le critiche al terzo polo ma occhio anche al M5S. «Assurdo non aver replicato all'intervento intriso di ipocrisia e trasformismo di Conte ha sottolineato - Un pezzo del nostro gruppo dirigente deve uscire da questa relazione tossica con i Cinque Stelle e tornare a credere nel Pd».

Infine, la stoccata finale del leader dei Giovani turchi a Letta. «Sei mesi dal giorno delle elezioni per fare un congresso sono un’enormità», ha concluso.