"Sogno un'Europa, in cui essere migrante non sia delitto bensì un invito a un maggior impegno con la dignità di tutto l'essere umano. Sogno un'Europa che si prende cura del bambino, che soccorre come un fratello il povero e chi arriva in cerca di accoglienza perchè non ha più nulla e chiede riparo". Nel discorso alla cerimonia di conferimento del Premio Carlo Magno, Papa Francesco ha scelto la formula utilizzata da Martin Luther King "I have a dream" per indicare gli obiettivi che ritiene dignitosi e doverosi per l'Unione Europea. È durato 25 minuti l'incontro privato tra Papa Francesco e la cancelliera Angela Merkel su integrazione e futuro dell'Europa, come hanno fatto sapere dall'entourage della premier tedesca. La Merkel ha portato a Francesco un cofanetto di cd musicali e il Papa ha ricambiato con un medaglione dell'Angelo della pace.L'auspicio di Bergoglio per la UE - pronunciato davanti alla cancelliera tedesca Angela Merkel, al re di Spagna Felipe IV, al premier italiano Matteo Renzi e al governatore della BCE, Mario Draghi oltre che ai tre presidenti europei Schulz, Juncker e Tusk accompagnati dall'alto rappresentante per la politica estera europea, Federica Mogherini - è che "i progetti dei padri fondatori, araldi della pace e profeti dell'avvenire, non sono superati: ispirano, oggi più che mai, a costruire ponti e abbattere muri". Secondo Francesco, all'Unione Europea "urge poter realizzare coalizioni non più solamente militari o economiche ma culturali, educative, filosofiche, religiose. Coalizioni - ha spiegato - che mettano in evidenza che, dietro molti conflitti, è spesso in gioco il potere di gruppi economici. Coalizioni capaci di difendere il popolo dall'essere utilizzato per fini impropri". Con il suo discorso di oggi, il Papa ha voluto dare la sveglia a "un'Europa stanca e invecchiata, non fertile e vitale, dove i grandi ideali che hanno ispirato l'Europa sembrano aver perso forza attrattiva". E oggi abbiamo "un' Europa nonna" ha detto con l'espressione già usata a Strasburgo parlando agli eurodeputati. "Che cosa ti è successo, Europa umanistica, paladina dei diritti dell'uomo, della democrazia e della libertà?", si è domandato ad alta voce il Papa esortando ad "aggiornare l'idea di Europa" affinchè torni ad essere "capace di dare alla luce un nuovo umanesimo basato su tre capacità: la capacità di integrare, la capacità di dialogare e la capacità di generare". L'Europa inoltre, per il Pontefice, deve "passare da un'economia liquida, che tende a favorire la corruzione come mezzo per ottenere profitti, a un'economia sociale. Da un'economia che punta al reddito e al profitto in base alla speculazione e al prestito a interesse ad un'economia sociale che investa sulle persone creando posti di lavoro e qualificazione". Servono dunque "nuovi modelli economici più inclusivi ed equi, non orientati al servizio di pochi, ma al beneficio della gente e della società". "Questo darà nuove prospettive e opportunità concrete di integrazione e inclusione, e ci aprirà nuovamente la capacità di sognare".