Scaduti i termini per le parlamentarie grilline Voci su una possibile corsa di Cafiero De Raho

ICinque Stelle balleranno da soli. La rottura tra Enrico Letta e Carlo Calenda, almeno ufficialmente, non sposta minimamente le intenzioni di Giuseppe Conte che ha chiuso ad ogni ipotesi di accordo, o di riavvicinamento al Pd. Le parole dell’ex premier a Radio Capital non lasciano ombra di dubbio. «Il disastro politico è sotto gli occhi di tutti. Assisto attonito a questo spettacolo che non mi sarei mai aspettato dopo un’esperienza di governo con il Conte 2 molto positiva. Siamo persone serie, non siamo professionisti della politica». Conte, dunque, boccia totalmente la linea politica di Enrico Letta che, in caso di sconfitta alle urne, sarà chiamato a rendere conto delle scelte fin qui operate. Neanche sulla polarizzazione dello scontro tra centrosinistra e forze sovraniste, l’ex premier si trova in linea con i dem. «Non voglio fare appelli contro l’onda nera che marcerebbe su Palazzo Chigi se la destra vincesse le elezioni. Per battere le destra dobbiamo vincere la battaglia delle idee. Su questo dobbiamo battere Meloni». Fin qui la parte facile della giornata per Giuseppe Conte che adesso dovrà mettersi al lavoro sulle candidature. Alle 14 di ieri è scaduto il termine per la presentazione e adesso l’elenco dei candidati dovrà essere passato al vaglio prima di procedere alle parlamentarie che, verosimilmente, si svolgeranno subito dopo Ferragosto. Anche per questa tornata elettorale Alessandro Di Battista, tra i frontman del Movimento all’epoca d’oro, non si candiderà. La decisione era nell’aria da qualche giorno, ma fino all’ultimo si pensava ad una sua possibile discesa in campo. Erano state realizzate le condizioni che lo stesso Di Battista aveva preteso per un suo possibile ritorno e cioè la fine del governo Draghi e la fine dell’alleanza con il Pd. Eppure l’autocandidatura non è arrivata, seppure rimangono aperti i margini per un suo ripensamento. Di Battista potrebbe essere inserito nelle liste “società civile”. Per il momento Conte ha commentato così: «Alessandro Di Battista non è iscritto in questo momento al Movimento 5 stelle, non credo voglia partecipare alle parlamentarie e rientrare. Se vorrà farlo, ne parleremo. L’ho sempre considerato un interlocutore leale e privilegiato». Di Battista potrebbe essere stato frenato dal clima di freddezza con cui il partito ha reagito all’ipotesi di un suo ritorno. Fuori dalle autocandidature e, quindi, anche dalle liste l’ex portavoce di Giuseppe Conte, Rocco Casalino e anche l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi alla quale è stata rigidamente applicata la regola del divieto del doppio mandato. «Si parla di lei come se non stesse facendo nulla di importante – ha detto Conte - Rientra tecnicamente nel vincolo di doppio mandato, però è presidente della commissione dell’Expo, ha un importante incarico, ed è fortemente impegnata per condurre le battaglie del Movimento nel Consiglio comunale di Roma». Sarà invece della partita Chiara Appendino, ex sindaca di Torino, eletta nella stessa tornata che aveva visto il trionfo di Raggi a Roma. Il leader dei 5S non ha confermato, né smentito, le indiscrezioni su una possibile candidatura di Federico Cafiero. «Non confermo nulla. Confermerò quando presenteremo le liste». Adesso, dunque, comincerà il vero lavoro di Giuseppe Conte che dovrà fare in modo di evitare il flop delle liste grilline dopo l’exploit del 2018. Conte lavorerà di concerto con Beppe Grillo: «Abbiamo fatto pace da tantissimo tempo. Ci sentiamo tutti i giorni. Ci confrontiamo per trovare le soluzioni giuste per il Movimento e per il Paese». Le prossime giornate comunque saranno di febbrili trattative, a prescindere da ogni dichiarazione formale. La rottura con tra Calenda e Letta ridisegna gli equilibri e sposta l’asse del Pd verso sinistra. E i partitini di sinistra, nonché la componente ex Ds dei dem, con sondaggi favorevoli potrebbero lavorare sotto traccia ad una pista impervia, quella che potrebbe portare Letta e Conte a confrontarsi di nuovo. Anche se oggi sembra impossibile.