PETROCELLI NON SI DIMETTE DOPO LE POLEMICHE

Il pentastellato Vito Petrocelli, presidente della commissione Esteri del Senato, non si dimette. Lo ha ribadito al termine della riunione della commissione di ieri, nella quale da più parti è stato un suo passo indietro per la sua presunta vicinanza alla Russia e il voto del 3 marzo che lo ha visto esprimere il suo no alla risoluzione bipartisan del Parlamento a favore delle misure del governo per la crisi Ucraina, con relativo via libera all’invio di armi a Kiev. «Dopo una lunghissima riflessione, sviluppata in questi giorni, personale e politica, nella quale ho sentito anche il presidente Conte, ho deciso che le dimissioni non sono il gesto adatto a chiudere questa mia esperienza - ha detto Petrocelli - Il voto contrario alla risoluzione non è un voto di fiducia al governo, ma serviva a ricordare l’importanza dell’articolo 11 della Costituzione, e i principi fondanti del M5S».

Ma qualcosa, gli avversari di Petrocelli, l’hanno ottenuta. Cioè lo stralcio del protocollo d’intesa tra la stessa commissione Esteri del Senato e i colleghi del Parlamento russo, firmato nel 2019. «L’ufficio di presidenza ha stabilito all'unanimità che da oggi non ci sono più le condizioni che qualsiasi attività, prevista da quel protocollo, possa essere portata avanti - ha sottolineato l’esponente grillino - e martedì prossimo ci convocheremo nuovamente per stabilire le modalità di comunicazione di questa decisione ai russi».

A chiedere con più insistenza le dimissioni è stato Pier Ferdinando Casini, riferendosi al diretto interessato. «Le dimissioni sono la conclusione più seria di una scelta personale che, pure nel dissenso, va rispettata», ha detto Casini, specificando poi che lo stralcio del protocollo «è il minimo che il decoro politico ci impone». Dura la reazione dei renziani, con Laura Garavini che definisce Petrocelli «attaccato alla poltrona» ipotizzando la diserzione della prossima seduta di lavoro dell’Aula.

IL PRESIDENTE COMMISSIONE ESTERI DEL SENATO VITO ROSARIO PETROCELLI

FABIO CIMAGLIA