L'ex Iena ed ex esponente dei Cinquestelle Dino Giarrusso torna in campo con il Pd al fianco del candidato alla segreteria Stefano Bonaccini. “Oggi sono qui a Milano con Stefano Bonaccini per annunciare il mio passaggio al Pd, per il quale ringrazio Stefano Bonaccini, che è un ottimo amministratore, una persona cresciuta a pane e politica nel senso migliore del termine, nel senso dell'impegno quotidiano e personale, che proviene dunque dal Pci nella regione storicamente meglio amministrata d'Italia”, annuncia Giarrusso in occasione dell'evento della mozione Bonaccini per le primarie del Pd a Milano.

“Entro in punta di piedi - spiega - in una casa che esiste da tempo, con rispetto per chi l'ha costruita e con umiltà. Credo sia necessario un centro sinistra forte”, dice prima di lanciare un messaggio al suo ex partito, il Movimento 5 stelle: “Io ho fatto un passo indietro, cerchiamo tutti di unirci per fare un passo avanti”. “Qui appoggiamo Pierfrancesco Majorino” candidato alla presidenza della regione Lombardia, “peccato questo” appoggio del M5s “non avvenga anche nel Lazio”. 

“La sinistra incomprensibilmente per anni si è quasi vergognata delle proprie origini, ed è assurdo in un paese dove c'è chi ostenta senza vergogna i vessilli del Ventennio e i busti di Mussolini sul comodino”, chiosa Giarrusso, che incalza: “Questa è la casa di una tradizione in cui c'e' Berlinguer, una eredità da rivendicare con orgoglio, valori di uguaglianza, di cultura e di solidarietà di cui andare orgogliosi”.

“Oggi con Bonaccini il Pd deve rinascere e rinnovarsi perché all'Italia serve un centrosinistra forte e unito, un progetto riformatore che riparta dal basso, dai territori, dall’identità, dalla tutela dei più giovani, dei più deboli, dei lavoratori, dei diritti e dell'ambiente”.

Le reazioni

“E meno male che si doveva andare in cerca di elettori perduti... Lo dico senza polemica. Magari Bonaccini è consigliato male, ma faccio notare che Dino Giarrusso, al di là di tutto, alle ultime elezioni in Sicilia era candidato non solo contro il Pd, ma con Cateno De Luca!”, scrive su twitter Peppe Provenzano.

“Il mio amico Bonaccini oggi ha spiegato la sua idea di Pd: cancellare il Jobs Act che ha creato più di un milione di posti di lavoro per accogliere la Iena ex grillina Giarrusso che insultava i dem su Tav, immigrazione, onestà. Finalmente smetteranno di dire che Bonaccini è renziano, sono felice per lui. Ma basterebbe rileggere i dati Istat sul Jobs Act e i tweet di Giarrusso per capire che il Pd non è più la casa dei riformisti. Contenti loro, contenti tutti: avanti con il TerzoPolo”, commenta Matteo Renzi. Che chiosa: “Amici più di prima, ma la politica ci divide: siamo su due strade diverse, siamo altro, siamo altrove”.

“Giarrusso dovrebbe chiedere scusa all'ex ministro Pinotti perché qualche anno fa, quando Roberta Pinotti era ministro della difesa, Giarrusso ha detto che lei aveva le mani lorde di sangue. Poiché questo non è vero, ovviamente, prima di iscriversi al Pd o di venire nel Pd dovrebbe chiarirsi le idee e su questo ci aspettiamo delle scuse. Dopodiché, se ci sono le scuse, il nostro partito è aperto sempre ai contributi di tutti, anche di quelli che cambiano opinione e riconoscono le nostre buone ragioni”, sottolinea l’ex segretario del partito democratico Piero Fassino

“Le polemiche? Lo voglio dire con grande nettezza perché non credo ci si debba nascondere dietro a questa proposta di apertura e di dialogo: noi non vogliamo vivere di rancore e se c'è una persona che ci ha attaccato per anni, ci ha criticato senza sosta e poi viene qui, da noi, la vittoria è di chi si chiama democratico ed è disposto a dialogare. Quindi noi manteniamo la coerenza delle nostre posizioni”, dice invece il sindaco di Firenze, Dario Nardella. “Se qualcuno viene da te perché ha cambiato idea hai vinto tu, hanno vinto le tue idee e la tua coerenza. Per questo noi dobbiamo andare avanti, anzitutto in questi giorni completano la grande sfida del tesseramento”.