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«Io farò campagna elettorale sul programma di Azione. Voglio fare campagna elettorale a testa alta, rivendicando il lavoro che ha fatto il governo. Io ho condiviso tutti i provvedimenti promossi dal governo Draghi. Ne vado orgogliosa. Non racconterà bugie dicendo ’sì però si poteva fare meglio e si poteva fare di più’. Forse si poteva fare di più ma noi diremo che agiremo sul solco dell’azione intrapresa dal governo Draghi. Ecco perché quella di oggi è una scelta di serietà, lealtà e soprattutto di verità». Mara Carfagna spiega le ragioni del suo addio a Forza Italia dopo «20 anni» e l’adesione ad Azione. Lo fa in una conferenza stampa nella sede della stampa estera, insieme a Carlo Calenda e all’altro ministro ormai ex azzurro, Maria Stella Gelmini. Entrambe aderiscono ad Azione entrando nella segreteria del partito. In camicia bianca (come il leader di Azione) e capelli sciolti Carfagna scandisce bene le parole soprattutto quando parla di Forza Italia («siamo stati costretti ad andare via»), ribadisce la sua stima verso Silvio Berlusconi senza risparmiargli una frecciatina («il paragone con Alfano è improprio...») ma soprattutto rivendica quanto fatto al governo con Mario Draghi, promettendo che farà una campagna elettorale tutta nel solco «dell’azione intrapresa» dal governo caduto per mano di Lega Fi e M5S. «Ho la certezza - sottolinea il ministro del Sud- che se dovessimo avere un premier come Mario Draghi, nessuno si sognerà di accompagnarlo alla porta...». «Ho la certezza di trovarmi in un partito in cui nessuno si sognerà di tramare con la Russia o con la Cina ai danni del governo in carica», dice la ministra per il Sud. Carfagna si rivolge alla Gelmini (che ha scelto il viola della camicia su pantaloni bianchi per il "debutto" con Calenda) , dicendo che con lei lavorerà difendendo l’agenda Draghi senza tradire i capisaldi del programma di Azione: «Da oggi, Carlo, comincerà, insieme a Maria Stella, un nuovo percorso insieme. Sono certa che ci porterà lontano». «Oggi la parte migliore e più illuminata di Fi sta qui e non solo perché c’è pure Brunetta. Oggi il ministro non c’è ma ci sentiamo spesso, ho una continua interlocuzione con lui...», da sapere Calenda presentando le new entry . «Sono molto grato a Maria Stella e Mara di essere venute, non è facile cambiare partito nei momenti difficili e io ne so qualcosa», ha sottolineato il leader di Azione. Questa «destra non vincerà» le prossime elezioni politiche, dice sicuro Calenda. «La combattiamo metro per metro, la rimandiamo nella bolgia degli irresponsabili, la sconfiggiamo con la serietà dei programmi e dei comportamenti che è il lascito di Draghi», spiega Calenda che ha anche ripercorso le tappe della crisi di governo dicendosi incredulo della scelta di Forza Italia: «Questa legislatura si è conclusa con i popolari, Forza Italia, che hanno mandato a casa l’italiano più illustre del mondo». Gli hanno fatto eco la ministra per gli Affari Regionali e le Autonomie e quella per il Sud e la Coesione territoriale che infatti hanno lasciato la «casa madre» riconfermando stima e affetto per Silvio Berlusconi, ma prendendo le distanze dalla decisione di far cadere il governo Draghi.