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Linchiesta della Procura di Trani sulla Deutsche Bank per la valanga di vendite effettuata sui titoli di Stato italiani, alla quale seguirono limpennata dello spread e le dimissioni nel novembre 2011 del terzo governo Berlusconi, riaccendono i riflettori su una delle pagine non ancora del tutto chiarite del nostro Paese. Che dallestate allautunno 2011 visse sotto lincubo della bancarotta. Il primo a denunciare il complotto fu il professor Renato Brunetta, allora ministro della Funzione pubblica. Maurizio Gasparri, allora capogruppo del Pdl a Palazzo Madama, ripercorre con Il Dubbio quei giorni che visse in prima linea.Senatore Gasparri, alla luce dellinchiesta di Trani fa bene Brunetta a rivendicare: «Avevamo ragione noi! ?Ho vissuto in diretta tutto, man mano che la situazione andava precipitando. Io spero che leccesso di protagonismo che a volte ha avuto la Procura di Trani non porti a sottovalutare questa vicenda. Che ci sia stata questa massiccia vendita di titoli da parte della Deutsche Bank non è una scoperta di oggi. È un fatto notorio, non affrontato solo da Brunetta. Ma una cosa che lo stesso Berlusconi ha più volte denunciato. Il 2011 è stato un anno tragico, sotto vari profili.Ce li ricordi.Ci fu anche la guerra in Libia, altro drammatico errore della comunità internazionale, che Berlusconi scongiurava di evitare ritenendo incerto lequilibrio che si sarebbe prodotto in Libia
Berlusconi e con lui Umberto Bossi.Sì. I fatti poi dimostrarono chi aveva ragione. Ma Berlusconi fu travolto anche da Giorgio Napolitano che si rivelò in quella circostanza vero signore della guerra, e a un certo punto Berlusconi pensò anche di dimettersi, circostanza rimasta finora sconosciuta. Ma io sono stato testimone diretto, perché il giorno dellattacco dei francesi alla Libia ero con lui a Palazzo Chigi e ho raccolto lo sfogo e lamarezza del presidente che voleva addirittura dimettersi. Berlusconi mi disse che era un tragico errore.Ritiene anche lei che Napolitano dalla Libia alle dimissioni del vostro governo sullo spread, portando allavvento di Mario Monti, sia sempre il signore di ogni complotto? Non le sembra un po esagerato?Guardi, io con Napolitano ho un rapporto molto franco e diretto. Non ne sono tra i principali urlatori e detrattori, proprio perché lo conosco per il lungo mandato parlamentare che ho. Anche giorni fa al Senato dopo una mia dichiarazione sulle intercettazioni, in cui ho detto che si poteva intervenire anche prima, Napolitano è venuto sotto i miei banchi per dire che voleva replicare. Sono sceso io, per ragioni di cortesia: è un uomo di veneranda età ma anche molto resistente. Quindi, ho con lui un confronto molto reale. Non mi metto a urlare ogni giorno che cè un complotto.Ma quello dello spread del 2011 non ci fu?In quellanno Napolitano (lui direbbe per il vuoto politico che si era creato, io direi per la scarsa sintonia che cera tra Berlusconi e lui) fu certamente molto protagonista. Sia nella vicenda della guerra in Libia, sia in quella dei rapporti con la Germania e tutta la questione economica. Tanto che, lei saprà, in tutti i misteri della storia della Repubblica cè anche quello sullinterrogativo: Napolitano parlò o non parlò con la Merkel?Glielo stavamo per chiedere. Che ci abbia parlato lo scrisse The Wall Street Journal, non esattamente un giornale locale
Io non so neanche se Napolitano lo abbia mai smentito. Ma torniamo ai giorni della salita dello spread. Ricordo che ci fu una riunione congiunta dei nostri gruppi di Camera e Senato, che tenemmo a ridosso di Ferragosto, a Montecitorio, dove rientrai di corsa dalle mie vacanze in Sicilia con la mia famiglia, insieme a Angelino (Alfano ndr) che era segretario del Pdl. E poi ci fu la fase della lettera della Bce..Ricevuta, senatore Gasparri, da Berlusconi il 5 agosto 2011, scritta da Jean Claude Trichet e dallallora futuro presidente di Eurotower Mario Draghi. Lettera scritta in via riservata che chiedeva in piena crisi delle Borse allItalia correttivi economici. Come andarono le cose?Tremonti anche ora respinge tutte le interpretazioni critiche nei suoi confronti. Lo so, perché anche giorni fa in Senato me ne ha riparlato e ha ribadito che alcune ricostruzioni sono inaccettabili e quindi da respingere. Sto alla sua smentita. Quando ci fu la gestione di quella lettera, ricordo che fu Brunetta a redigere la risposta. I rapporti non buoni tra lui e Tremonti erano noti. Ci fu una eclissi da parte di Giulio, quindi io ho attribuito queste interpretazioni più alle situazioni e ai dissapori politici che al fatto che lui fosse dalla parte dei nostri nemici
Tremonti aveva comunque mantenuto buoni rapporti con Napolitano. Cosa legittima, per carità...Io sto ai fatti. E quindi, ci fu tutta quella fase in cui si voleva fare un decreto sulle principali questioni economiche in agenda nel diario italiano. E quel decreto non si fece. Doveva essere presentato al vertice di Cannes. Ma Napolitano si oppose, consentì invece poi a Monti di fare decreti di ogni genere e tipo. Poi, esplose la vicenda dello spread con una prima pagina del Sole24ore che diceva: fate presto. Una pressione anche psicologica enorme e arriviamo alle dimissioni di Berlusconi che furono un momento drammatico. Conclusione: tutto avviene tra marzo (guerra in Libia ndr) e novembre.Dunque, nessun complotto?Sicuramente anche la vendita massiccia dei titoli da parte della Deutsche Bank, cosa di cui Brunetta, e non solo, ha sempre parlato è cosa da chiarire. Adesso mi auguro che linchiesta giudiziaria chiarisca.Ha fiducia nel corso della giustizia?Mi faccia unaltra domanda.