Quel colloquio, sul Corriere della sera, a firma di Francesco Verderami, in cui Fedele Confalonieri ipotizza una vittoria del Sì (perché «dire No ora fa fino» un po' «come quando c'era la Dc che sembrava nessuno la votasse, poi però?») ha mandato ieri mattina il caffè di traverso ai piani alti di Forza Italia. L'uscita di "Fidel" ha creato «gelo», come scrive l'Adnkronos, scarni ma infastiditi i commenti a cominciare da quello del capogruppo azzurro alla Camera Renato Brunetta, alfiere numero uno del No. Il più soft Giovanni Toti: «Confalonieri è uomo d'azienda». E questo mentre Silvio Berlusconi è paola a New York. Ma Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato e big di Forza Italia, al Dubbio dà un'altra versione molto tranchant, che attacca a testa bassa Il Corriere, accusato di essere «al servizio del Sì», mettendo addirittura in dubbio se «quel Confalonieri sia vero». Ma al presidente di Mediaset sconsiglia «colloquii che seminano confusione». Gasparri a sostegno della sua tesi rivela anche un retroscena inedito sull'elezione di Mattarella al Colle, rispetto alla quale «Confalonieri era chiaramente contrario».Senatore Gasparri, come si spiega questa uscita di Confalonieri?E chi l'ha detto che è vera?Scusi, si tratta del principale quotidiano italiano?.Io ho la prova che intanto c'è un falso in quell'intervista.Addirittura?Nella chiacchierata Verderami scrive, nella parte non virgolettata, che Confalonieri avrebbe insistito per il Patto del Nazareno e questo è vero, Confalonieri è uomo d'impresa e di mediazioni, poi però il giornalista aggiunge che sempre Confalonieri era per votare Mattarella e questo è un falso! L'ho detto allo stesso Verderami.Però scusi Il Corriere e un giornalista politico del calibro di Verderami che scrivono un falso, non le pare un po' inverosimile? E comunque dove sarebbe questo falso?Il giorno in cui emerse repentinamente la candidatura di Mattarella, mentre Berlusconi auspicava l'elezione di Amato, avendo una antica consuetudine e amicizia con l'attuale capo dello Stato, derivante dai molti anni in comune di attività parlamentare, ho voluto fare una verifica per capire come avrebbe valutato la cosa il nostro versante. Non chiamai Berlusconi sapendolo certamente contrario anche perché con Mattarella non ha mai avuto rapporti. Non chiamai neppure Gianni Letta perché mi avrebbe dato una risposta da mediatore. Allora, decisi di chiamare Confalonieri, perché nella gerarchia reale del mondo berlusconiano, di cui faccio parte, i due vice veri sono lui e Letta.E che le disse il presidente di Mediaset?Riscontrai, quasi a sorpresa, un suo orientamento chiaramente non favorevole. E mi dissi: se anche Confalonieri che è un moderato, un uomo d'azienda, di mediazioni e d'intesa, dice così, è chiaro che la scelta è no. Dissi al presidente quella sera stessa: "caro Sergio, le circostanze politiche non consentono da parte nostra questa scelta". Io non so cosa abbia detto al Corriere, ma so bene cosa Confalonieri disse a me. E a me lui dice la verità perché abbiamo un buon rapporto di amicizia. Io gli riconosco una autorevolezza. Perché, ripeto, io considero Berlusconi, Confalonieri e Letta il vertice supremo del centrodestra. Dopodiché se mi si scrive una cosa che a me risulta falsa per esperienza diretta dubito anche sul resto?.Perché mette in dubbio persino le parole di Confalonieri sul referendum?E che ne so se anche quelle sono vere? Scusi, ma se uno mette in un articolo una notizia che a me per conoscenza diretta risulta palesemente falsa, potrebbero essere false anche le altre. Poi l'autore potrebbe essere innocente perché gli hanno detto bugie?.Addirittura? Non crede di esagerare?Ammesso che Confalonieri a "Il Corriere" abbia detto quelle cose, nel momento in cui, ripeto, bisognava prendere la decisione su Mattarella la risposta di Confalonieri non fu quella. E io lo so perché lui a me lo ha detto. Il mio è un appunto di memoria storica. Quindi, anche il resto sul referendum potrebbe essere non vero. Io leggo i giornali con l'occhio critico di vive la scena ma anche il retroscena.Ma si sa che Confalonieri ha un atteggiamento un po' diverso da quello del partito tout court. E in tutto questo Berlusconi cosa pensa?Io conosco l'orientamento di Confalonieri che è quello da uomo d'azienda, conosco quello di Berlusconi che ieri (l'altro ieri ndr) è intervenuto telefonicamente da New York per dare le direttive sul No, anzi, addirittura sulle modalità esecutive della campagna per il No, sul quale è tetragono, motivato e deciso. Al punto, ripeto, che si è occupato delle modalità della nostra campagna referendaria per la quale ci siamo riuniti con i coordinatori regionali. Berlusconi è intervenuto occupandosi persino del fatto se le auto 500 della nostra campagna debbano partire, per dire, da Velletri o da Monterotondo. Questo per dire il grado di operatività e di salute di Berlusconi, che si è ripreso e sarà protagonista nelle prossime settimane.E le indiscrezioni secondo le quali potrebbe metterci la faccia fino in fondo solo dopo aver visto una rimonta del No tra gli elettori azzurri indecisi o per il Sì?No, questo dubbio non c'è. Il dubbio in questo caso è solo il titolo del vostro giornale. Ciò detto è chiaro che questi colloquii giornalistici, ricchi anche di imprecisioni, seminano un po' di confusione. Io a Confalonieri li sconsiglierei. Anche perché è chiaro che Il Corriere cerca ciò che possa essere utile alla ragione del Sì che serve pedissequamente. Che ciascuno si occupi del suo. A Confalonieri, che è amico di tutti e quindi anche nostro essendo della nostra parte politica, nella neutralità delle aziende sulla quale tra l'altro incombe la par condicio, consiglierei anche di cautelarsi se gli carpiscono indirettamente frasi in maniera scorretta.Perché da Forza Italia continuano ad arrivare attacchi a Stefano Parisi anche ora che si è chiaramente schierato per il No e contro Renzi? Non rischia di essere autolesionistico?Io consiglio anche a Brunetta di non mandare sms alla Boschi (si riferisce al messaggio inviato da Brunetta al ministro delle Riforme dopo il confronto in Tv con Parisi, criticato da Brunetta, ndr), io a lei non li mando, non ne ho neanche il numero e se li mandassi sarebbero di critiche feroci. Come sono i tweet che faccio. E comunque non manderei sms né di insulti né di elogi.