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"L'hotspot e' una riedizione in brutta copia dei luoghi di trattenimento di persone. Le Organizzazioni internazionali a tutela dei diritti umani, come anche la Fondazione Migrantes e la Caritas Italiana, hanno gia' ricordato che i migranti salvati in mare hanno il diritto, sulla base di una storia personale e non di una lista di cosiddetti 'paesi sicuri', di presentare domanda d'asilo e al ricorso se una domanda non venisse accolta. Sulle navi questo percorso di protezione internazionale non e' possibile. Come non e' pensabile l'utilizzo di navi destinate al soccorso per far stazionare nel Mediterraneo migliaia di persone in attesa di una non precisata destinazione. A meno che le si voglia riportare nei porti della Libia e dell'Egitto, condannandole a nuove forme di sfruttamento ". Cosi', in una intervista a La Repubblica, monsignor Nunzio Galantino, segretario della Cei. Circa gli avvenimenti di Ventimiglia, dove l'ultimo sgombero e' stato scongiurato dal vescovo locale che ha dato il benestare a che una parrocchia accogliesse i migranti, ma ha dovuto subire un attacco dalla Lega, il segretario della Cei spiega che la Chiesa sta "Naturalmente dalla parte del vescovo, come delle diocesi, delle parrocchie, degli istituti religiosi che ? aderendo all'appello del Papa del 6 settembre scorso ? hanno messo a disposizione oltre 2mila strutture per ospitare piu' di 23mila richiedenti asilo e rifugiati, quasi 5mila dei quali solo grazie ai contributi dei fedeli. In collaborazione con i comuni italiani, cerchiamo inoltre di favorire sul territorio un'accoglienza diffusa, attraverso un accompagnamento personalizzato dei 120mila giovani che sono arrivati tra noi. Le iniziative avviate da Caritas e Migrantes vogliono diventare percorsi di inclusione e integrazione sociale, fino a valutare ? ed e' la proposta Cei di 1000 microrealizzazioni ? anche un rientro assistito in patria. Un conto - aggiunge - e' riempirsi la bocca di aiutare le persone a casa loro e un conto e' realizzare ? grazie anche a una rete di centinaia di associazioni e ong cattoliche riunite nella Focsiv da 40 anni ? concreti progetti di cooperazione internazionali nei Paesi d'origine dei migranti". Quanto agli appelli lanciati da Papa Francesco, il presidente della Cei ha le ricordato le recenti affermazioni del Pontefice che ha detto che queste persone "non sono un pericolo, ma sono in pericolo".ALFANO"Io capisco le parole di monsignor Galantino che fa il vescovo, io però faccio il ministro dell'Interno e ho il dovere di far rispettare le leggi. Le leggi prevedono che ai profughi venga concesso asilo e che gli irregolari vengano rimpatriati. Abbiamo un grande cuore ma non possiamo accogliere tutti". A margine di un'iniziativa elettorale di 'Roma Popolarè a Ostia, il ministro dell'Interno e leader di Ncd, Angelino Alfano, risponde così al segretario della Cei che in un'intervista a Repubblica a tra l'altro bocciato l'idea degli hotspot galleggianti."Noi siamo campioni del mondo di umanità e accoglienza - ribadisce Alfano - questo ci viene riconosciuto unanimemente e ci ha attirato i complimenti di molti e anche le critiche delle opposizioni di estrema destra. Gli hotspot non sono centri di trattenimento, sono luoghi dove avviene la fotosegnalazione dei migranti finalizzata al loro smistamento fra profughi e irregolari. Se questa procedura avvenisse in mare - spiega Alfano - avremmo un'efficienza maggiore al momento dello sbarco, perchè non è che noi siamo avvisati in anticipo di quanti ne arrivano ogni giorno: potremmo risolvere tutta una serie di questioni sui moli, ma è un'ipotesi su cui si sta ragionando, non c'è nessuna obbligatorietà fatto salvo che sarebbero comunque garantite l'assistenza umanitaria e l'accoglienza". LA LEGA"L'errore di monsignor Galantino, quando chiede di accogliere tutti i migranti, è lo stesso che fanno Renzi e Alfano: è sbagliata l'idea di creare una rete territoriale per l'accoglienza diffusa, in questo caso utilizzando le strutture del mondo cattolico, ma ispirandosi sostanzialmente alla stessa logica della distribuzione reticolare sul territorio dello Sprar, perchè si tratta di una risposta subdola, ingannevole e foriera di problemi per il futuro, perchè è proprio attraverso la distribuzione reticolare sul territorio che il governo cerca di farli 'sparirè, minimizzando i numeri con proclami tipo 'sono appena poche decine per ogni comunè", prosegue il vicepresidente leghista della Lega. "Non è così, perchè sono oltre 150mila, e la realtà quotidiana - è ancora Calderoli - dimostra i tanti problemi che ci sono e come questo sistema non funzioni a livello territoriale, per l'impatto che ha anche sulla vita quotidiana dei cittadini che vedono messe a rischio la loro tranquillità, le loro abitudini, la loro sicurezza, come del resto dimostrano i continui gravi fatti di violenza sulle donne che si stanno continuando a ripetere in Germania, e perchè la maggior parte di questi irregolari, visto che alla fine dell'iter burocratico solo il 5% ottiene lo status di rifugiato, finiscono per disperdersi sul territorio ed essere irreperibili quando si certifica che sono clandestini da allontanare, così finiscono per non essere espulsi". "L'unica soluzione al problema - ribadisce - è non farli partire, perchè è evidente che nessuno di questi immigrati si organizza da solo le singole partenze, ma che tutto è in mano alle organizzazioni criminali trafficanti di uomini, a questi scafisti senza scrupoli ma bene attenti ai comportamenti dei vari Paesi e quindi, per esempio, consapevoli di non poter portare i loro barconi verso le coste di Malta o della Spagna". "L'esempio lampante - osserva ancora - si è avuto con la chiusura della rotta balcanica, perchè da quando chi partiva per la Grecia sapeva che sarebbe stato rimandato e trattenuto in Turchia tutto quell'esodo di colpo si è interrotto: è quello che dobbiamo fare anche noi".