Inizia l'era di Antonio Tajani alla guida di Forza Italia. Il via libera è arrivato dal Consiglio nazionale del partito che ha indicato all'unanimità il vicepremier, e ministro degli Esteri, come guida provvisoria fino al Congresso dell'anno prossimo. Il Comitato di presidenza, una settimana fa, aveva proposto la candidatura del coordinatore nazionale al ruolo finora occupato da Silvio Berlusconi.

Il discorso

«Mi considero in primo luogo un militante di Forza Italia. Gradi e pennacchi non mi entusiasmano – ha affermato -. L'ultimo sondaggio che ho ricevuto ci dice che siamo all'11%. Raccolgo una eredità che è quasi impossibile da raccogliere».

Il nostro è «un movimento politico che si candida a essere protagonista dell'azione di governo. Siamo al governo lealmente, senza compiacenza, ma con lealtà, serietà, responsabilità. Dobbiamo farlo portando le nostre proposte e i nostri valori sul tavolo del governo».

In tema di giustizia Tajani ha assicurato che Forza Italia porterà sui tavoli del governo «le nostre idee, le nostre proposte, i nostri valori», «dobbiamo concludere la nostra rivoluzione liberale» e «dovremo andare avanti su un principio fondamentale per noi che è il garantismo. Lo voglio dire in maniera molto chiara: essere garantista non significa essere deboli o conniventi con chi compie dei crimini, ma essere figli della nostra cultura giuridica perché noi siamo la patria di Cesare Beccaria».

«Essere garantisti non significa essere contro i magistrati, non significa essere deboli nei confronti della criminalità organizzata, noi fortemente impegnati contro le mafie senza alcun tentennamento – ha aggiunto -. Quando chiediamo la separazione delle carriere non c'è nulla contro i magistrati».

«Io non ho mai parlato di urgenza» di modificare il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. «Mi hanno fatto una domanda dal punto di vista giuridico e io ho risposto dal punto di vista giuridico. Poi si deciderà insieme come fare la riforma» ma «l'analisi del ministro Nordio è impeccabile dal punto di vista giuridico: non si può essere mezzi mafiosi, o lo si è o non lo si è. Poi si può essere d'accordo o meno ma la sua analisi è impeccabile. Sono convinto che Nordio abbia ragione per quanto riguarda il diritto», ha detto a margine del consiglio nazionale.

Il consiglio nazionale

All'hotel Parco dei principi di Roma si sono riuniti i 213 componenti dell'organismo che raggruppa tutto lo stato maggiore del partito, allargato ai principali eletti (parlamentari, europarlamentari, governatori, coordinatori regionali, provinciali e cittadini, sindaci di città con almeno 50mila abitanti, presidenti dei consigli regionali e capigruppo).

Forza Italia quindi apre la fase post Berlusconi, sotto le parole d'ordine continuità e unità. Non che i malumori e le divisioni tra le varie anime del partito siano evaporati improvvisamente con il lutto. Ma le ragioni di sopravvivenza del partito e del progetto politico dell'ex premier prevalgono e, almeno in questa fase, e il pragmatismo - nel solco della scuola “berlusconiana” del farsi “concavo e convesso” - impone a tutti di fare squadra attorno a Tajani, unica figura allo stato ad avere lo standing per assumere la guida di FI e cercare l'unità del partito.

Certamente, i più critici - come l'ex capogruppo alla Camera Alessandro Cattaneo, e il vice presidente di Montecitorio Giorgio Mulè (che interverrà all'assise) - si attendono che l'era Tajani si inauguri con un reale coinvolgimento di tutti, senza esclusioni.

La lettera dei figli di Berlusconi

«Ieri sera ho ricevuto una lettera molto affettuosa, molto cordiale piena di incoraggiamento anche nei miei confronti da parte della famiglia Berlusconi che mi ha pregato di leggervi», ha raccontato Antonio Tajani durante il consiglio nazionale di Forza Italia.

«Carissimi grazie per l'appoggio e per la vicinanza che avete dato sempre al nostro papà», recita la lettera. «Grazie per tutto ciò che farete per far continuare a vivere gli ideali di libertà, progresso e democrazia che hanno sempre contraddistinto il suo pensiero e le sue azioni. Un abbraccio grande a tutti, con i migliori auguri di buon lavoro». «Questa lettera ci incoraggia», ha commentato poi lo stesso Tajani. Tajani ha poi continuato con una proposta: «Propongo di modificare lo statuto inserendo nel frontespizio “Silvio Berlusconi presidente fondatore”. Inoltre propongo una modifica all'articolo uno inserendo sempre “Silvio Berlusconi presidente fondatore”».

Il presidente Berlusconi «è certamente stato la nostra storia ma è anche il presente e il futuro di Forza Italia», ha detto Tajani dopo la proiezione di un video omaggio al Cav che ripercorre la vita politica del leader, a cominciare dal discorso della discesa in campo, «L'Italia è il paese che amo…».