Lo aveva promesso ed è stato di parola: il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca alza il tiro del conflitto politico con il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, e annuncia che lo denuncerà «per atti di omissione» nell’assegnazione dei Fondi di sviluppo e coesione. L’attacco è arrivato nel corso di una conferenza stampa convocata a Palazzo Santa Lucia. La denuncia sarà depositata «nelle sedi della
giustizia amministrativa, contabile e penale» lunedì 22 gennaio, vale a dire 30 giorni dopo la prima diffida inviata dalla Regione Campania, «se il giorno 20 gennaio non si sarà completato l’iter per il riparto dei Fondi di sviluppo e coesione». Circostanza ritenuta improbabile da De Luca, «considerato che la riunione pregiudiziale con tutti i ministeri interessati ancora non è stata convocata da Fitto».

De Luca ha anche chiesto le dimissioni di Fitto, «un ministro che consideriamo del tutto inconcludente e incompetente e che consideriamo un danno permanente per il Sud, cosa davvero paradossale per un ministro della coesione. Sta causando un danno immenso alla comunità campana, all’economia campana e alla concretizzazione di interventi di assoluta urgenza», tra i quali il governatore campano ha citato «quelli relativi ai Campi Flegrei». Fratelli d’Italia ha fatto subito quadrato intorno al suo ministro: «De Luca senior è un disco rotto che ripete bugie sperando che diventino verità», ha detto Antonio Iannone, senatore e commissario regionale di FdI in Campania, mentre Carolina Varchi, deputata e responsabile Politiche per il Sud del partito di Giorgia Meloni, ha parlato di «accuse fantasiose» che «sono solo la conferma che stiamo andando nella giusta direzione: quella in cui i soldi pubblici vengono utilizzati in modo razionale e per il reale sviluppo del Sud e non più con una logica padronale».

Parlando con i cronisti, De Luca si è poi soffermato sulla questione del terzo mandato per i presidenti di Regione, tema che lo vede coinvolto direttamente. Il governatore ha offerto la sua interpretazione della norma: «La Lega ha fatto la sua proposta per il mio amico Zaia, ma lui il terzo mandato lo sta già finendo, va per il quarto. Noi andremo avanti perché non abbiamo recepito la vecchia legge nazionale, quindi i due mandati scatteranno da quando la recepiremo. Andremo avanti, nei secoli dei secoli».