L’iniziativa di oggi a Roma, lanciata dal leader di Azione, Carlo Calenda, sui social ha raccolto l’adesione bipartisan di tutti i partiti e di Cgil, Cisl e Uil. Piazza del Campidoglio accoglierà  alle 18.30, una fiaccolata in memoria di Navalny. «Sarò in piazza anche io al fianco di tutti coloro che difendono i valori della democrazia, della libertà, dei diritti civili», ha scritto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, in un post su X.

La prima a raccogliere l’invito è stata la segretaria del Pd, Elly Schlein che su X ha scritto: «Noi ci siamo. Per contrastare un regime che uccide il dissenso e la libertà, per solidarietà a chi oggi in Russia viene arrestato perché dissente da Putin e protesta per la morte di Navalny». Non si fa attendere l’adesione di Più Europa che già ieri a poche ore dalla notizia della morte di Navalny si era recata in delegazione davanti all’ambasciata russa a Roma. Davanti all’ambasciata russa ieri c’era anche Alleanza Verdi sinistra e Angelo Bonelli conferma: «Ci saremo sempre e comunque per protestare contro il regime putiniano che uccide il dissenso da Politkovskaja a Navalny».

Anche l’adesione dei partiti della maggioranza, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi moderati, non si fa attendere. Gli ultimi a comunicare che saranno in piazza sono il Movimento 5 stelle e la Lega. Il Carroccio ha deciso di aggregarsi nonostante lo scontro avvenuto proprio con Calenda. Il leader di Azione aveva sottolineato come «Salvini non ha ritenuto di dire una parola sull’assassinio di Navalny. Il legame con Putin e il suo partito rimane forte». La reazione della Lega non si era fatta attendere: «Carlo Calenda mente o non sa di cosa parla: il comunicato con il cordoglio di Matteo Salvini e della Lega per la morte di Navalny è di ieri pomeriggio e si parla di scomparsa “sconcertante” su cui fare “piena luce”. Questa volta, oltre alla smentita, Calenda riceverà anche una querela». E Salvini ha anche dichiarato: «Spero che il 2024 sia l'anno della chiusura delle troppe guerre in corso tra Russia e Ucraina, fra Israele e Palestina. La guerra è sempre morte, sofferenza, sconfitta e quindi conto che l'Italia sia protagonista di pace». 

Sull’adesione di Matteo Salvini e della Lega arrivano anche le critiche del segretario di Più Europa, Riccardo Magi che su X scrive: «Leggo che anche la Lega parteciperà alla fiaccolata pro Navalny. Eh no, caro Salvini, non puoi fare tutte le parti in commedia. Ricordo benissimo quando definivi l’arresto di Navalny una “montatura mediatica”, che era un leader solo del “3%”, quando ti “veniva da ridere” se qualcuno chiamava Putin dittatore, quando volevi scambiare due Mattarella per mezzo Putin. E ricordiamo benissimo gli stretti rapporti tra il tuo partito e Russa Unita. E non siamo nemmeno così scemi da esserci dimenticati le parole a caldo dopo la morte di Navalny del tuo vice Crippa, che non riconosce l’omicidio di stato commesso dal Cremlino verso un suo oppositore. La fiaccolata per Navalny non può trasformarsi nel festival dell’ipocrisia delle anime belle della Lega perché per noi di +Europa sarà anche un momento per condannare tutte le ipocrisie, le complicità più o meno oscenamente ostentate come ha fatto e continua a fare la Lega con il regime di Putin».

Anche il capogruppo di Iv al Senato, Enrico Borghi, si dice d’accordo con Magi: «Dice una cosa che condivido. Se non vogliamo trasformare un’iniziativa come quella di domani nella fiera dell’ipocrisia, occorre che ciascuno si assuma la responsabilità di quello che dice e di quello che fa. Vale tanto per le reticenze e i silenzi imbarazzati di Salvini su Navalny, quanto per Conte che passa le giornate a dire di non inviare più armi in Ucraina invocando non meglio precisati tavoli di pace che Putin non vuole». 

E mentre il ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani ha annunciato che «al Consiglio dei ministri degli Esteri Ue di domani a Bruxelles abbiamo invitato anche Yulia Navalnaya, la moglie dell’uomo che ha sfidato il sistema russo ed è stato ucciso dopo anni di persecuzione ingiusta e incivile. Le sue parole aiuteranno tutti noi europei a comprendere ancora meglio quale tipo di violento sistema dobbiamo fronteggiare e arginare in Ucraina. Ci farà sentire quale minaccia pesa sui cittadini russi e su ogni regione della nostra Europa, un continente in cui violenza, brutalità, guerra sono state riportate in maniera vergognosa e irresponsabile». Il senatore Pd Filippo Sensi fa sapere che «oggi una dozzina di persone voleva onorare con fiori la memoria di Navalny a Milano sotto la targa di Anna Politkovskaya. Si sono trovati lì degli agenti che li hanno identificati. Con una interrogazione parlamentare a Piantedosi chiederemo conto di che Paese siamo».