"Da padre, prima che da rappresentante delle istituzioni, prometto alla famiglia della piccola e a tutti i cittadini che non avrò pace finché i responsabili non saranno arrestati, processati, condannati e sbattuti in galera per il resto dei loro giorni". Dopo 48 ore di silenzio, e di polemiche, il ministro dell'Interno Matteo Salvini interviene sul far-west di Napoli e su quel proiettile vagante che ha colpito ai polmoni Noemi, la bimba di soli 4 anni che ora lotta per la vita in un letto di ospedale. Fino a oggi il ministro Salvini aveva preferito il Silenzio. Ma la pioggia di critiche e di indignazione deve averlo convinto a intervenire. A cominciare da quella del procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho: "Queste sono scene da Medioevo. Chi vive a Napoli non può accettare il rischio di essere colpito così, o peggio, di veder cadere a questo modo una figlia, un figlio, i più indifesi esposti alle pallottole di una camorra senza freni, disposta a sparare in pieno centro" Poi l'appello:  "Il ministro del'Interno, il capo della Polizia e della Finanza vengano a Napoli ogni mese". "Si deve andare nei quartieri - spiega -, ogni giorno: controlli in casa e mega-perquisizioni degli isolati, casa per casa, piazza di spaccio per piazza di spaccio". Duri anche i 5Stelle che chiedono al ministro "meno annunci e più fatti concreti per la sicurezza". "Piuttosto che terrorizzare sui migranti o visitare muri il titolare del Viminale si occupasse di contrasto alla mafia", ha twittato Nicola Morra, presidente  grillino della commissione Antimafia.