Il presidente dell'Anm Piercamillo Davigo spiega in tv il giorno prima che la magistratura non può dichiarare guerra al mondo se la nuova prescrizione non è come i pm la vorrebbero: mentre si scorge un nuovo clima sulla giustizia, il senatore Ciro Falanga improvvisamente propone di eliminare la custodia cautelare per i reati contro la pubblica amministrazione. Pare la classica incursione del guastafeste. «No guardi, il punto di partenza è completamente sbagliato. La magistratura non deve esprimere un nulla osta sulle leggi. Sarebbe incostituzionale». Falanga si autodefinisce un indisciplinato. Persino rispetto al suo gruppo di appartenenza a Palazza Madama, quello di Ala, che fa capo a Denis Verdini. La sua proposta di legge introdurrebbe forti limitazioni alla custodia cautelare in carcere, soprattutto per i reati "economici": Falanga ha finito per mettere in allarme lo stesso Verdini, preoccupato per gli effetti dell'iniziativa in piena campagna referendaria. I grillini riprendono fiato e il senatore Mario Giarrusso ricomincia ad accusare la maggioranza di legiferare solo a favore dei corrotti.Insomma senatore: il problema non è la critica dell'Anm alle leggi in materia di giustizia ma i cinquestelle che la strumentalizzano, non crede?Sì, ma a me non interessa che le mie proposte suonino impopolari. Do per scontato che anche il testo sulla custodia cautelare sia sgradito a parte dell'opinione pubblica. Ma non per questo posso rinunciare ai miei valori e sentimenti liberali e garantisti.Cosa l'ha spinta a presentare un ddl che limita in modo così forte la carcerazione preventiva?La custodia cautelare molto spesso è strumentalizzata nell'attività d'indagine. Si arresta una persona per farle vivere uno stato di costrizione e riuscire così a raccogliere elementi di prova.Ritiene si possa parlare di ricatto psicologico?Certo, così è stato in molti casi. Vogliamo negare che le misure cautelari in carcere siano state utlizzate per porre l'indagato in una condizione psicologica di particolare disagio e raccogliere così dati per l'indagine? Mi pare innegabile, basti pensare a quanto avvenne durante Tangentopoli.Ma davvero i pm usano le misure cautelari in modo distorto?Mi riferisco a una parte ultraminoritaria della magistratura inquirente. Che però in certi casi richiede la carcerazione preventiva con superficialità. Se si arresta una persona, che dobbiamo presumere sia innocente, si comprime il suo diritto alla libertà, diritto costituzionale che dovrebbe essere negato solo quando c'è l'esigenza di tutelare un bene giuridico di pari rango.La sicurezza, per esempio?Se si tratta di un rapinatore che picchia le sue vittime, certo che l'arresto è necessario. E infatti, la mia proposta di legge non solo lascia immutate le prime due lettere dell'articolo 274, in cui si indica il ricorso alla misura cautelare per rischio di inquinamento delle prove e per pericolo di fuga, ma non modifica neppure la prima parte della lettera c, che prevede la custodia se c'è possibilità di nuovi gravi delitti commessi con violenza o uso di armi.Lei propone di eliminare la custodia in carcere solo per il rischio di reiterazione di reati che, pur sanzionati con pene superiori ai 4 anni, non si accompagnano a condotte violente.Mi chiedo una cosa: secondo la modifica da me proposta, un indagato per truffa destinatario di misura cautelare dovrebbe scontarla ai domiciliari anziché in galera, giusto? Mi spiega in che modo potrebbe reiterare il reato da casa sua? E mi spiega che senso ha metterlo in galera, se sarebbe, già così, impossibilitato a commettere lo stesso reato? Alla logica, aggiungerei un dato di contesto.Quale?Le condizioni di vita disumane di molte carceri italiane. Che non a caso hanno indotto l'Europa a sanzionarci, che ci hanno costretto al rimedio degli 8 euro e che in precedenza erano state oggetto dell'unico messaggio rivolto alle Camere dal presidente Giorgio Napolitano. Non è finita qui.Continui.Due dati statistici: il 50 per cento dei detenuti, in Italia, lo è in virtù di una misura cautelare. E tra costoro, circa la metà viene dichiarata innocente. Allora, ci rendiamo conto che una persona accusata di reati non connotati da violenza o da finalità mafiosa, se finisce in galera, anche una volta dichiarata innocente e tornata libera, si porta addosso lo stigma della detenzione per sempre?Verdini le ha contestato l'inopportunità di questa proposta?Non l'ho neppure sentito. Denis sa bene che su questi temi non consento interferenze ad alcuno, neppure a lui. Esprimo il mio modo di vedere le cose in maniera libera: ho un passato da radicale, a 20 anni mi sono battuto in difesa di Tortora, perché dovrei rinnegare me stesso?È d'accordo con lo stralcio della delega sul carcere dal ddl che riforma il diritto penale?Assolutamente sì. Tenga presente che io sono relatore del testo unificato per l'adozione dell'amnistia: è pronto ma non viene mai calendarizzato.Riforma penale: resta dell'idea di non votarla?Certo: io voterei contro il provvedimento nel suo insieme, perché non ha senso accogliere, com'è avvenuto, il mio emendamento per dare precedenza ai processi per reati contro la pubblica amministrazione e nello stesso tempo mantenere l'allungamento dei termini di estinzione per quegli stessi reati.Senza il suo voto e quello degli altri senatori di Ala, quel ddl non passerà mai in Senato.Ah, magari glielo voteranno i grillini. Io no di certo, e se sulla giustizia sono molto ascoltato dai senatori del mio gruppo, cosa posso farci?